Il giudice del tribunale di Crotone ha emesso la sentenza sull’esplosione dell’imbarcazione Heaven del 30 agosto 2020, che causò la morte di quattro migranti, due finanzieri sono stati condannati a due anni di reclusione, mentre altri due sono stati prosciolti dalle accuse
Si è concluso con due condanne e due proscioglimenti il processo riguardante la tragica esplosione di un’imbarcazione che trasportava migranti, avvenuta il 30 agosto 2020 al largo della località Praialonga, nel Crotonese. L’incidente provocò la morte di quattro persone.
Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Crotone, Elvezia Cordasco, ha emesso la sentenza dopo un processo con rito abbreviato. Il capitano Vincenzo Barbangelo, all’epoca comandante della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Crotone, e il maresciallo Andrea Novelli, comandante della motovedetta V817, sono stati condannati a due anni di reclusione ciascuno, con sospensione della pena. Le condanne sono state inflitte per i reati di naufragio e omicidio colposo plurimo, in linea con le richieste del pubblico ministero Pasquale Festa.
Al contrario, il giudice ha deciso per il non luogo a procedere nei confronti dei finanzieri Maurizio Giunta e Giovanni Frisella. I due erano saliti a bordo dell’imbarcazione dei migranti per governarla e condurla in porto. Il pm aveva chiesto il rinvio a giudizio di Giunta per omicidio colposo plurimo, escludendo il reato di naufragio, e il proscioglimento di Frisella. Tuttavia, il giudice non ha accolto questa richiesta.
L’esplosione della barca Heaven si verificò mentre i finanzieri stavano conducendo l’imbarcazione verso Crotone. A bordo si trovavano 20 migranti, mentre altri 13 erano già sbarcati con un tender a Sellia Marina. La Guardia Costiera di Catanzaro Lido aveva intercettato la barca alle 7:34, e l’operazione era stata successivamente presa in carico dalla Guardia di Finanza, che aveva deciso di condurla verso il porto di Crotone.
Secondo le accuse, i quattro finanzieri avrebbero agito con negligenza, imprudenza e imperizia. Le vittime avrebbero potuto essere salvate se i migranti fossero stati trasferiti sulle unità navali delle forze dell’ordine. Nell’esplosione persero la vita Omar Ali Osman, Abdirahman Nur Abdullahi e due persone non identificate. Anche i due finanzieri a bordo rimasero feriti, ma riuscirono comunque a salvare diverse persone cadute in mare. Il comandante Novelli si tuffò dalla motovedetta per soccorrere i migranti.
Inizialmente, i militari della Guardia di Finanza furono lodati per il loro eroico intervento, ma pochi giorni dopo, le circostanze li portarono da salvatori a indiziati.
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