Il tema della tutela del territorio, è sempre stato uno dei punti cardine per la Procura di Vibo Valentia e la Legione Carabinieri Calabria. Il Procuratore Camillo Falvo, sin dal primo giorno del suo insediamento non ha fatto mistero del suo impegno istituzionale nel contrastare gli illeciti ambientali e il Generale Pietro Salsano sulla questione è molto sensibile e determinato a dare risposte concrete.
“La funzione principale delle operazioni di polizia ambientale – citata dal Generale Salsano in occasioni delle conferenze stampa Deep, Oleum e Wave – è quella pedagogica: noi vogliamo che la gente sia informata su ciò che avviene sul territorio calabrese. Invitiamo i cittadini, anche coloro che vivono nei piccoli comuni, a segnalare e denunciare i casi di inquinamento di cui sono a conoscenza. Ce la stiamo mettendo tutta per arrivare all’ambizioso obiettivo di avere un mare pulito”.
I Carabinieri territoriali e forestali, grazie a queste linee di indirizzo strategico, hanno dimostrato ancora una volta di essere aderenti alle esigenze del territorio: quelle di avere un mare pulito e non inquinato da delinquenti che deturpano i beni paesaggistici ed ambientali.
La prevenzione e repressione non bastano, occorre una parte di “rivoluzione copernicana” da parte dei cittadini per aiutare le Forze dell’Ordine a mantenere il mare della provincia quanto più possibile pulito e l’intervento di oggi è prova tangibile che la rivoluzione ha avuto inizio.
I risultati, oltre che sul piano della pura attività di contrasto, arrivano infatti anche dal fronte pedagogico con la popolazione. La task force e il modello organizzativo fortemente voluto dal Procuratore Falvo e dal Prefetto Grieco, oggi hanno consentito ai Carabinieri Forestali di colpire al centro di quelli che sono gli illeciti della depurazione privata. I tanti imprenditori onesti che lavorano sul territorio, devono poter far impresa rispettando le regole.
Con capacità d’azione tempestiva e determinata, i Carabinieri Forestali di Vibo Valentia hanno sventato un grave atto di inquinamento ambientale, sorprendendo un autospurgo mentre scaricava reflui fognari illegalmente lungo la statale 18, in prossimità di un fosso pluviale cruciale per l’ecosistema locale.
In particolare, l’intervento dei Carabinieri Forestali è avvenuto nelle prime ore del pomeriggio di sabato, proprio grazie alle segnalazioni di alcuni cittadini riguardo a un veicolo sospetto che operava in prossimità della SS 18. Giunti sul luogo, i Carabinieri Forestali hanno scoperto l’autospurgo mentre scaricava rifiuti liquidi contaminati direttamente sul canale naturale.
L’autore di questo grave reato ambientale è stato prontamente fermato dalla sua azione e deferito all’Autorità Giudiziaria. Grazie all’intervento rapido e incisivo dei Carabinieri Forestali, è stato possibile impedire un danno irreparabile all’ambiente circostante e preservare l’integrità di questo importante ecosistema napitino.
Le Autorità invitano i cittadini a rimanere vigili e segnalare qualsiasi attività sospetta che possa danneggiare l’ambiente.
La collaborazione della comunità è essenziale per mantenere la bellezza naturale delle nostre terre intatta e incontaminata.