La Tendopoli di San Ferdinando in provincia di Reggio Calabria chiude secondo la disposizione del Sindaco e i migranti e i braccianti dovranno andarsene entro il 15 agosto. Ma dove andare?
L’amministrazione comunale di San Ferdinando ha deciso di chiudere definitivamente la tendopoli di San Ferdinando, conosciuta anche come la “tendopoli dei braccianti africani”. La struttura dalle tende blu era l’unica risposta istituzionale data ai tanti lavoratori della terra che ogni anno affollano la piana di Gioia Tauro per la stagione agricola. Il Sindaco Andrea Tripodi ha invitato così i braccianti a lasciare il campo entro il 15 agosto.
Nessuna alternativa di sistemazione prevista per i migranti e dalla Regione e dalla Prefettura non arriva alcuna reazione.
La tendopoli di San Ferdinando doveva essere una soluzione temporanea, un’alternativa alla misura presa dall’allora Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che aveva disposto la chiusura degli alloggi “ghetto”, senza prevedere (allora come ora) una sistemazione d’alloggio diversa per i migranti. Dunque ecco che la Tendopoli di San Ferdinando ha preso vita come soluzione temporanea, ma di fatto è rimasta l’alloggio definitivo per migliaia di migranti. Fino ad ora.
E i migliaia di migranti che hanno alloggiato fino ad oggi nella tendopoli dove si sistemeranno?
Forse qualcuno verrà inserito nel circuito dei Cas (Centro d’Accoglienza Straordinaria), ma ancora nulla di certo.
“Attualmente in tendopoli non ci sono più di 200 persone”, dichiara l’USB (Unione Sindacale di Base) che ai migranti fornisce assistenza legale e sindacale. L’USB ha dichiarato inoltre che darà assistenza per trovare case in affitto per chi ne avrà la possibilità. Per chi non avrà la possibilità di prendere casa in affitto, la proposta del Sindacato è di istituire un fondo di garanzia finanziato dalla Regione per supportare i braccianti nell’affitto di una casa e per tutelare al contempo i locatari. Una proposta che ad oggi è rimasta inascoltata.