Sovraffollamento e carenze di personale nel centro penitenziario di Catanzaro
Nella serata di ieri, intorno alle 20, si sono verificati gravissimi disordini nel carcere minorile di Catanzaro, tanto che si è rischiata una vera e propria rivolta.
I fatti si sono svolti all’interno del refettorio, dove i detenuti, sia adulti che minori, si sono barricati e hanno rifiutato di rientrare nelle proprie stanze. L’emergenza ha richiesto il richiamo del personale fuori servizio, che grazie alla sua mediazione è riuscito a risolvere la situazione.
In seguito, una cella è stata incendiata, fortunatamente senza gravi conseguenze, grazie all’intervento del personale di polizia. È quanto reso noto dal Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe).
Secondo il sindacato, il numero di detenuti supera la capienza prevista e ciò ha contribuito alla tensione nella struttura. “È importante ricordare che una parte dell’istituto è ancora in fase di ristrutturazione a seguito degli eventi dell’anno scorso, e quindi è attualmente disponibile solo un piano detentivo. Inoltre, manca un direttore in pianta stabile al Cgm e il numero di detenuti supera le previsioni consentite. Riteniamo fondamentale una revisione della discutibile riforma che ha unito ragazzi di 14/15 anni con adulti fino a 25 anni”, affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Damiano Bellucci, segretario nazionale.
La situazione critica nel carcere minorile di Catanzaro richiama l’attenzione sulle condizioni delle strutture penitenziarie e sulla necessità di affrontare il sovraffollamento e la mancanza di personale qualificato. È essenziale che le autorità competenti si adoperino per garantire la sicurezza e la tutela dei diritti dei detenuti, specialmente quando si tratta di giovani sotto la custodia dello Stato.
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