Tentato omicidio a Montebello Jonico: cinque arresti

carabinieri reggio calabria
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Tentato omicidio legato a un debito di droga: cinque arresti per traffico di stupefacenti, detenzione di armi da guerra e esplosivi, con un arsenale scoperto durante le perquisizioni

MONTEBELLO JONICO (RC), 26 FEB 2025 – Un’operazione complessa e articolata ha portato all’arresto di cinque persone da parte dei Carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo (RC), con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia e della Compagnia CC di Desio (MB). Gli arrestati, tutti legati da vincoli familiari, sono accusati di tentato omicidio, detenzione e porto di armi da guerra, traffico di droga e ricettazione.

L’inchiesta ha avuto origine il 9 ottobre 2024, quando un 35enne di Montebello Jonico è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale di Melito Porto Salvo con una grave ferita da arma da fuoco al collo. Le sue condizioni critiche hanno richiesto il trasferimento immediato al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. L’allarme lanciato dai medici ha attivato i Carabinieri, che hanno dato il via a un’indagine approfondita per risalire ai responsabili del tentato omicidio.

Le prime analisi balistiche hanno rivelato che l’arma utilizzata era una pistola a tamburo, probabilmente una Rivoltella, dettaglio suggerito dall’assenza di bossoli sulla scena del crimine e dal tipo di proiettile estratto dal corpo della vittima. Da quel momento, gli investigatori hanno iniziato a ricostruire la vita e i contatti del 35enne, individuando rapidamente una pista legata al traffico di droga.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria guidata dal procuratore Giuseppe Lombardo, si è sviluppata attraverso metodi tradizionali e moderne tecniche investigative, tra cui intercettazioni telefoniche e ambientali. Grazie a queste, gli inquirenti hanno delineato il contesto criminale e identificato gli autori del tentato omicidio.

Nel corso delle perquisizioni, è stato scoperto un vero e proprio arsenale: oltre alla pistola sospettata di essere stata usata per l’agguato, i militari hanno sequestrato un fucile automatico AK-47 Kalashnikov con matricola abrasa, numerose munizioni, esplosivi e una bomba carta da oltre un chilo. Inoltre, è stata rinvenuta una significativa quantità di droga, tra cui mezzo chilo di cocaina dal valore stimato di circa 150.000 euro.

Secondo gli investigatori, il tentato omicidio sarebbe riconducibile a un debito contratto dalla vittima per l’acquisto di droga. I rapporti tra il 35enne e gli arrestati erano frequenti e caratterizzati da un linguaggio in codice per le transazioni di stupefacenti. Espressioni come “un bacino” o “due bacini” venivano utilizzate per riferirsi alle dosi richieste.

L’ipotesi investigativa è che il mancato pagamento di una partita di droga abbia scatenato la violenta ritorsione. Inoltre, le intercettazioni hanno rivelato come gli indagati cercassero di depistare le indagini, spostando armi e imponendo il silenzio ai propri familiari per evitare incriminazioni.

L’operazione dei Carabinieri di Melito Porto Salvo ha rappresentato un significativo passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata nella zona, smantellando una pericolosa rete dedita al traffico di droga e al possesso illegale di armi.

Resta comunque valido il principio della presunzione d’innocenza fino a eventuale condanna definitiva, ma l’inchiesta ha già fatto emergere uno scenario inquietante di criminalità e violenza. L’intervento delle forze dell’ordine conferma l’impegno dello Stato nel contrasto alla delinquenza, restituendo un segnale di legalità e sicurezza alla comunità di Montebello Jonico.

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