Ci sono sviluppi significativi nell’inchiesta sulla morte di Denise Galatà, la giovane studentessa di 18 anni che ha perso la vita nelle acque del fiume Lao, nella provincia di Cosenza. La ragazza era in gita scolastica insieme ai suoi compagni provenienti da un istituto di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, e stava praticando rafting quando, per cause ancora in fase di accertamento, è caduta in acqua.
Il corpo di Denise è stato recuperato solo ieri, aumentando l’angoscia e il dolore della sua famiglia e della comunità. In questa tragica vicenda, sono state coinvolte dieci persone che sono attualmente oggetto di indagine. Gli indagati includono le guide responsabili dell’escursione e il sindaco di Laino Borgo, il comune che ricopre l’area del fiume in cui si è verificata la tragedia.
Le indagini sono condotte dai Carabinieri e sono sotto la supervisione e la coordinazione della procura della Repubblica di Castrovillari. Le autorità competenti stanno lavorando senza sosta per stabilire le cause esatte dell’incidente e per accertare eventuali responsabilità che possano aver contribuito alla morte di Denise.
Nel frattempo, domani verrà eseguita l’autopsia sul corpo della giovane ragazza. Questa importante procedura medico-legale fornirà ulteriori dettagli sulla causa della morte e contribuirà a raccogliere elementi cruciali per l’inchiesta in corso.
La morte di una giovane studentessa in circostanze così tragiche è un evento che ha un impatto duraturo sulla famiglia, gli amici e la scuola.