Per nove anni ha diretto l’Inps di Crotone senza titoli: condannata a quattro anni, confisca di 1,7 milioni e obbligo di risarcimento
Ha diretto la sede provinciale dell’Inps di Crotone per quasi un decennio, dal 2010 al 2019, senza possedere i titoli necessari per il ruolo. Alessandra Infante è stata condannata dal Tribunale a quattro anni di reclusione per truffa, con l’aggravante di aver ricoperto il prestigioso incarico in modo illegittimo.
L’indagine che ha portato alla condanna ha fatto luce sulla sua assunzione nell’Inps, avvenuta nel 2005 senza il previsto concorso pubblico. Invece, la sua nomina è stata frutto di una procedura di mobilità interna, che le ha permesso di passare dal Copross, il Consorzio di comuni per i servizi sociali della provincia di Crotone, all’istituto previdenziale.
Il caso è esploso grazie alla denuncia della dirigente dell’Inps di Cirò Marina, Marisa Arcuri, che ha messo in dubbio la legittimità della nomina della Infante. Da questa segnalazione è partita un’inchiesta nel 2019 che, oltre alla stessa Infante, ha coinvolto i vertici del Copross. Tuttavia, il giudice per l’udienza preliminare ha deciso il rinvio a giudizio solo per Alessandra Infante, Michele Scappatura (segretario del Copross) e Sandro Bernardini (presidente del consorzio).
La sentenza ha visto Bernardini condannato a un anno e nove mesi per falso in atto pubblico, mentre Scappatura è stato assolto. Per Alessandra Infante, invece, la condanna è stata più pesante: oltre ai quattro anni di reclusione, è stata disposta la confisca di beni per un valore di 1,7 milioni di euro, corrispondenti alle indennità percepite indebitamente negli anni in cui ha ricoperto il ruolo di direttrice.
Il Tribunale ha inoltre stabilito che l’ex dirigente risarcisca i danni all’Inps e al Ministero delle Finanze, accogliendo in pieno le richieste del pubblico ministero, Maria Rosaria Multari.
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