Si è tenuto venerdì un sit-in di protesta dei lavoratori Call&Call sotto la sede romana dell’azienda Engie Italia, per protestare contro il licenziamento di 129 lavoratori dichiarati in esubero a Locri (Reggio Calabria) come diretta conseguenza, a quanto riportato nelle procedure di mobilità, del trasferimento della commessa Engie Italia nella sede di Casarano, in provincia di Lecce.
Una delegazione del sindacato UGL Telecomunicazioni, è stata ricevuta dalla direzione
aziendale di Engie Italia, alla quale è stata espressa la forte preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare a Locri per questa scelta.
I vertici Engi e Italia hanno però dichiarato di non voler entrare nel merito della vertenza perché, con Call&Call c’è solo un rapporto commerciale e loro debbono seguire il proprio modello di business ed organizzativo.
Per UGL Telecomunicazioni, è paradossale che, dopo l’introduzione della clausola sociale, applicata in diversi casi, e la sottoscrizione da parte dei committenti del settore call center di un protocollo di intenti al fine di salvaguardare l’occupazione in Italia, una commessa che rimane in capo alla stessa azienda, Call&Call, venga spostata territorialmente e sia causa di licenziamenti.
Pur comprendendo le legittime posizioni di Engie Italia, abbiamo invitato l’azienda a valutare una revisione della decisione di trasferire la commessa a Casarano, mantenendola sulla sede Call&Call di Locri, onde evitare la perdita di centinaia di posti di lavoro in un territorio particolarmente problematico dal punto di vista occupazionale.