La spiaggia del lungomare di Falcomatà conservava un manufatto lapideo, più volte segnalato dai cittadini. Ma è grazie alla perseveranza di una cittadina che le istituzioni hanno iniziato le operazioni di recupero. La Squadra Volante della Questura di Reggio Calabria, quella del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica, coadiuvato della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia e con la collaborazione del Servizio Tutela e Valorizzazione dei Beni Culturali dell’Assessorato alla Valorizzazione del Patrimonio Culturale del Comune di Reggio Calabria, lavorando in stretta sinergia tra loro, sono riusciti a completare le operazioni. In aggiunta c’è stata la collaborazione gratuita dell’impresa COBAR di Bari.
Il manufatto sembra essere una bitta per l’attracco delle imbarcazioni. Incerta è la datazione, sebbene sembri recente, ma ha sicuramente un valore simbolico. Si attendono le analisi per determinare la storia e la funzione del reperto. Attualmente si trova nel Museo Civico al Monastero.
Restiamo dell’idea che questa sia una delle tante ricchezze che il mare contiene e che forse un giorno potrà ridare.
Annamaria Gnisci