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Marcia di protesta per tragedie migranti

San Ferdinando
Moussa Ba, di 29 anni, del Senegal, migrante rimasto ucciso nell'incendio divampato la notte scorsa nella baraccopoli di San Ferdinando.

Dopo l’ennesima tragedia che ha colpito la baraccopoli di San Ferdinando, la CGIL ha organizzato una marcia per mettere in rilievo il problema dei migranti e le loro condizioni precarie. La baraccopoli ha visto la morte del giovane Moussa Ba, dovuta a un incendio. Alla sfilata hanno partecipato il sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia, alcuni esponenti politici e solo alcuni migranti. La manifestazione è avvenuta dopo una giornata di tensioni sebbene non siano sfociate in incidenti.

C’è molta rabbia tra la gente, si improvvisano barricate, ma prevale la calma e non si vuole creare tensione. “Non diamo pretesti per farci mandar via” dicono. C’è chi grida il proprio dolore e chi si ferma addolorato di fronte alle ceneri della roulotte in cui la vittima viveva.

Giovanni Minniti, esponente della Fli Cgil, ha dichiarato che lo Stato deve trovare forme di intervento più idonee per evitare altre tragedie. Ha sottolineato che il problema del caporalato sta alla base del disagio dei migranti. Minniti ha suggerito di prendere come esempio la Ragione Puglia dove si allestiscono campi di accoglienza con moduli abitativi. Ha aggiunto che occorre applicare la legge 190 che prevede, tra l’altro, oltre la lotta al caporalato, un incontro dei vertici circa il tema dell’agricoltura dentro il quale individuare le soluzioni più idonee per affrontare il problema.

Annamaria Gnisci