Il percorso di trasformazione al centro calabrese di solidarietà Ets, strategie psico-educative, interventi legali e riflessioni di esperti emersi dal convegno ‘Uomini Autori di Violenza’
Nella lotta contro la violenza di genere, un servizio rivoluzionario ha preso piede nel Centro Calabrese di Solidarietà Ets: uno spazio di ascolto e trattamento psico-educativo dedicato agli uomini maltrattanti. Questo innovativo approccio offre agli uomini consapevoli dei loro comportamenti violenti l’opportunità di modificare il loro atteggiamento attraverso strategie mirate. Il convegno “Uomini autori di violenza, il comportamento cambia?” ha affrontato il tema in modo approfondito, evidenziando che la repressione da sola non è sufficiente.
La presidente del Centro Calabrese di Solidarietà, Isolina Mantelli, ha sottolineato la sfida nell’istituire questo servizio, affrontando resistenze iniziali da parte degli operatori e la repulsione sociale. Mantelli è convinta che aiutare gli uomini maltrattanti richieda una profonda introspezione per comprendere le radici della violenza.
L’Assessore alle Politiche Sociali di Catanzaro, Giusy Pino, ha enfatizzato l’importanza della collaborazione e di un approccio integrato nella lotta contro la violenza di genere. Pino ha evidenziato il ruolo fondamentale del Centro Calabrese di Solidarietà e ha sottolineato la necessità di sostenere tali centri per promuovere politiche integrate e contribuire a un cambiamento culturale.
La responsabile del Centro Uomini Autori di Violenza, Cristina Marino, ha delineato il percorso offerto, che include valutazioni, contatti con i partner e percorsi psicoeducativi della durata di almeno un anno. Un supporto legale è fornito anche da professionisti come l’avvocato Pietro Marino, che ha condiviso una testimonianza di successo nella gestione di un caso di violenza familiare.
Il presidente della Camera Penale, Francesco Iacopino, ha criticato l’approccio repressivo della legge, sottolineando l’importanza di intervenire anche sul piano culturale e sociale. Iacopino ha auspicato una riforma che consideri il cambio di paradigma necessario per affrontare il problema in modo più efficace, integrando interventi culturali e preventivi.
La Consigliera della Corte d’Appello, Carmela Tedesco, ha sottolineato la necessità di un approccio basato sul cambiamento e sulla rieducazione degli autori di violenza. Tedesco ha criticato l’ipertrofia penale e ha auspicato interventi sulla prevenzione e sulla rieducazione, riflettendo sulla Convenzione di Istanbul e riconoscendo positivamente la legge 168 del 2023.
La presidente del Tribunale di Sorveglianza, Laura Antonini, ha evidenziato l’importanza delle relazioni sociali e psicologiche nella valutazione dei casi di violenza di genere. Antonini ha espresso preoccupazione per la mancanza di risorse e ha ringraziato il Centro Calabrese di Solidarietà come un segno di speranza in tempi difficili.
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