Il livello degli arrivi di migranti via mare che interessano le coste ioniche delle Calabria si conferma particolarmente intenso, ponendo una serie di problematiche sia in materia di sicurezza che dal punto di vista sanitario. Tale traffico è contrastato sul mare dalla costante attività repressiva dalla componente aeronavale del Corpo della Guardia di Finanza, nel suo ruolo di polizia del mare, rappresentata in Calabria dal Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia, supportato non solo dalle articolazioni operative aeree e navali del Comando Operativo Aeronavale di Pomezia della Guardia di Finanza, ma anche dagli assetti aerei e navali gestiti dalla Agenzia Europea della guardia di frontiera (FRONTEX).
Nella notte un pattugliatore della polizia di frontiera romena operante da alcuni mesi a rinforzo del dispositivo di sorveglianza in mare nazionale nell’ambito di una missione finanziata dalla menzionata agenzia europea, ha individuato una imbarcazione sospetta diretta verso le coste calabresi, permettendo di allertare così il dispositivo di contrasto della Guardia di finanza. A bordo, dopo breve indagine, i militari della Guardia di Finanza hanno individuato e fermato quali indiziati di delitto due sospetti facilitatori di nazionalità ucraina che avevano cercato invano di confondersi fra i migranti, e sono stati trovati 77 migranti (fra cui 05 donne e 20 minori), di cui 40 afgani 20 iraniani e 17 iracheni partiti non meno di quattro giorni fa dalla Turchia.
Giunti in porto i migranti sono stati consegnati alle autorità preposte all’accoglienza già allertati e pronti e la barca è stata sequestrata e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Dall’inizio dell’anno sulle coste calabresi si sono succeduti 118 arrivi di imbarcazioni di cui ben 50 hanno riguardato il crotonese.