Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Mangone (CS) hanno tratto in arresto un 30enne di Cellara (CS), già noto alle Forze dell’Ordine sia per le proprie molteplici vicissitudini giudiziarie che per essere stato sottoposto, appena poche settimane orsono, alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari. In particolare, detta misura era stata irrogata nei suoi confronti dall’Ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Cosenza dopo che lo stesso era stato tratto in arresto varie volte per continue violazioni alle prescrizioni della misura prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, misura alla quale era sottoposto dallo scorso mese di marzo.
L’uomo, tratto in arresto in ottemperanza all’ordine emesso dall’Autorità Giudiziaria, era stato posto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione di residenza e dove lo stesso convive con la propria compagna.
Evidentemente però il rapporto tra i due aveva iniziato ad incrinarsi e, dopo una serie di interventi effettuati dai Militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rogliano presso la loro abitazione a causa di innumerevoli liti e vari episodi di maltrattamento, il Tribunale di Sorveglianza aveva deciso di accogliere la richiesta avanzata dal legale di fiducia dell’arrestato, mutando il luogo di esecuzione della misura cautelare in atto dall’abitazione dei due, ubicata nel Comune di Cellara, ad un altro appartamento nella disponibilità della famiglia di origine del 30enne, ubicato nel Capoluogo cosentino.
È però bastata una decina di giorni di lontananza dalla donna e dal loro figlioletto per far cambiare idea al giovane che, sempre mediante il proprio legale, aveva deciso di chiedere al Giudice di tornare a scontare gli arresti domiciliari nel piccolo centro presilano, richiesta però questa volta respinta dall’Autorità Giudiziaria, che optava per trattenerlo in Cosenza presso l’appartamento di proprietà della sorella.
Il 30enne aveva però già deciso da sé e, senza neppure attendere la determinazione del Giudice di Sorveglianza, aveva fatto autonomamente ritorno presso l’abitazione della coppia. È stato proprio lì che ieri sera i Militari della Stazione di Mangone lo hanno reperito: a nulla sono valse le giustificazioni addotte dall’interessato in ordine alla propria volontà di rivedere la compagna ed il loro figlio di appena 3 anni.
Tratto in arresto e dovendo rispondere del reato di Evasione, è stato trattenuto presso una camera di sicurezza della Stazione Carabinieri di Rogliano; all’esito della direttissima tenutasi in Cosenza nel primo pomeriggio, l’arresto operato dai Militari è stato convalidato e nei confronti dell’uomo è stata confermata la misura cautelare degli arresti domiciliari.