Violenza in famiglia: divieto di avvicinamento per una 43enne nel crotonese

Carabinieri
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Donna di 43 anni accusata di maltrattamenti nei confronti del marito e dei quattro figli minori allontanata dalla casa familiare con braccialetto elettronico e divieto di avvicinamento

STRONGOLI (KR), 26 AGO 2024 – A Strongoli, i Carabinieri della Compagnia di Cirò Marina hanno eseguito un provvedimento cautelare nei confronti di una donna di 43 anni, accusata di maltrattamenti nei confronti del marito e dei quattro figli minori. L’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di Crotone su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha portato al divieto di avvicinamento della donna dalla casa familiare, con l’applicazione del braccialetto elettronico e il divieto di avvicinarsi alle vittime.

Secondo le indagini, che hanno portato all’adozione delle misure restrittive, la donna avrebbe sottoposto il marito a continui maltrattamenti fisici e verbali negli ultimi sei anni, culminati nel 2022 con la frattura di un dito della mano dell’uomo. Le violenze si sarebbero verificate ripetutamente anche in presenza dei figli minori, esposti così a un clima di costante tensione e paura.

La denuncia da parte della vittima ha avviato un’indagine approfondita, che ha rivelato un quadro di abusi continuati e gravi. Tra gli episodi segnalati, vi sarebbero minacce con coltelli, abuso di alcol e lancio di oggetti contro il marito. Questi comportamenti, considerati particolarmente pericolosi e destabilizzanti per l’intero nucleo familiare, hanno spinto la Procura della Repubblica di Crotone a richiedere l’applicazione di misure cautelari.

Accogliendo la richiesta della Procura, il GIP ha ordinato l’allontanamento della donna dalla casa di famiglia e l’installazione di un braccialetto elettronico per monitorarne i movimenti, imponendo inoltre una distanza minima di 500 metri dalle persone offese. La misura è stata eseguita nei giorni scorsi e rappresenta solo un primo passo nell’ambito delle indagini preliminari, che proseguiranno con l’interrogatorio di garanzia e il successivo confronto legale.

La colpevolezza della donna dovrà essere accertata in sede di processo, dove verranno valutate le prove e ascoltate le parti coinvolte. Nel frattempo, la misura cautelare mira a garantire la sicurezza delle vittime e a prevenire ulteriori episodi di violenza domestica.

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