Violenza sessuale su una bambina: arrestato il bidello

Carabinieri Cinquefrondi
Carabinieri Cinquefrondi

Scuola sotto shock: bidello in custodia domiciliare per atti indecenti su minore

REGGIO CALABRIA, 10 GEN 2024 – In un inquietante sviluppo giudiziario, un collaboratore scolastico sessantenne originario della provincia di Reggio Calabria è stato colpito da un’ordinanza di applicazione di misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Palmi. La richiesta è giunta dalla Procura della Repubblica locale, guidata dal Dottor Emanuele Crescenti, per violenza sessuale aggravata nei confronti di una bambina di sette anni.

L’accusato, un bidello presso un Istituto Comprensivo Statale, avrebbe abusato della sua posizione di autorità e della vulnerabilità fisica e psicologica della minore, costringendola a subire atti sessuali. Secondo quanto riportato dagli inquirenti, l’uomo avrebbe prima baciato la bambina e successivamente le avrebbe infilato le mani nelle parti genitali.

La denuncia, formalizzata dai Carabinieri di Cinquefrondi, si basa sulle dichiarazioni della giovane vittima, che si è confidata con una psicologa nominata dalla Procura palmese. Secondo quanto emerso, la bambina si sarebbe recata da sola in una stanza per effettuare una fotocopia su richiesta di un’insegnante. In quel contesto, il collaboratore scolastico avrebbe approfittato della situazione per compiere gli atti sessuali, iniziando con un complimento, seguito da baci sulle guance e toccamenti intimi.

Nonostante la giovane studentessa abbia taciuto inizialmente per vergogna, ha successivamente rivelato dettagliatamente quanto accaduto alla madre al termine dell’orario scolastico. La madre ha prontamente segnalato l’accaduto alle autorità, scatenando l’attivazione del “codice rosso” e il coordinamento della Procura di Palmi.

I Carabinieri hanno condotto indagini tempestive, raccogliendo la testimonianza genuina della bambina in pochi giorni. Attualmente, l’indagato è da considerarsi innocente fino a un giudizio definitivo, avendo la possibilità di fornire al giudice ogni elemento difensivo. Il procedimento è in corso, e la responsabilità effettiva della persona sottoposta alla misura cautelare sarà valutata nel corso del successivo processo. Non sono esclusi ulteriori sviluppi investigativi e probatori in favore o a carico della persona coinvolta, come sottolineato nella nota stampa rilasciata dalle autorità competenti.