Il 21 marzo si celebra la Giornata della memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia. La celebrazione in una fase iniziale fu lanciata per volontà di Libera di Don Ciotti. Da qualche anno, ricorre anche istituzionalmente grazie alla Legge n. 20 dell’8 marzo 2017.
L’iniziativa nasce dall’episodio legato a una mamma, Carmela Montinaro, che aveva perso il figlio nella strage di Capaci e la quale lamentò a Don Ciotti il fatto di non sentire mai il nome del figlio morto legato al fatto criminoso per mano della mafia.
A quel punto, Don Ciotti capì che l’impegno contro le mafie doveva essere rafforzato e sostenuto con varie iniziative.
La scelta del giorno non è casuale. Infatti, il 21 marzo inizia la primavera che simboleggia sia la rinascita che la vita. Negli anni, è divenuta “nel tempo uno dei più grandi appuntamenti fissi scritti nell’agenda dell’Italia civile”, come affermò Nando Dalla Chiesa.
Giornata dedicata alle vittime delle mafie è un impegno laico
Per organizzare annualmente la giornata in memoria delle vittime della mafia, che questo anno si svolgerà a Milano, occorrono mesi di preparazione sia nelle associazioni che nelle scuole. Nella rete territoriale di Libera si uniscono anche i familiari delle vittime.
La preparazione della giornata è un elemento fondamentale che coinvolge tutti dalla scelta dello slogan al tema centrale. Il percorso si chiama “cento passi verso il 21 marzo“; una giornata che ha l’intenzione di non far dimenticare le vittime e di stimolare l’impegno per la legalità che la stessa associazione Libera impone.
Il corteo iniziale è di circa 3 chilometri. Alla fine del percorso si leggono i nomi delle vittime innocenti di tutte le mafie.
L’associazione Libera e il lavoro sinergico contro la mafia
L’elenco dei nomi è frutto di un lavoro costante e sempre aggiornato dall’associazione Libera. Il lavoro è fatto in sinergia con i familiari e con persone che portano alla luce storie di altre vittime il cui ricordo deve soddisfare due principi: quello dell’innocenza e quello dell’uguaglianza. Ciò significa che non importa la razza o il ceto sociale della vittima, ma deve essere rappresentativa dell’ingiustizia creata dalla violenza delle mafie.
La lettura dell’elenco avviene secondo un criterio puramente e rigorosamente cronologico.
L’associazione Libera fu fondata da Don Ciotti (già fondatore del gruppo Abele di Torino) a Roma, nel 1995.
Lo scopo dell’associazione è quello di promuovere la cultura della legalità democratica e dare valore all’identità delle vittime, ma l’associazione si prefigge anche di ricordare chi si è impegnato a costruire la giustizia.
Negli anni, Libera ha preso varie forme inserite nei vari contesti territoriali e con iniziative sempre volte a combattere la prepotenza e la violenza delle mafie.
Libera terra, Libera memoria, Restate liberi e Libera formazione sono nate in seguito per ampliare la funzione e la lotta contro la violenza.
Nel 2008 Libera è stata inserita da Eurispes tra le eccellenze italiane e tra le migliori ONG del mondo.
Aderiscono a Libera quasi 2000 associazioni, nazionali e locali, e cooperative sociali. A ciò si aggiungono oltre 4000 scuole attive nei percorsi di educazione alla legalità democratica nel mondo.
Steccato di Cutro, un’altra storia da aggiungere alle vittime per mano della mafia
Per la giornata dedicata al ricordo delle vittime della mafia a Crotone sono stati letti i nomi delle 87 vittime morte nel naufragio a Steccato di Cutro. Era presente anche Libera su decisione dello stesso Don Ciotti ed è stata una scelta fatta a livello nazionale.
È di stamattina la notizia del ritrovamento del cadavere dell’ottantottesima persona e probabilmente il numero tenderà ad alzarsi.
Si è scelto di ricordare queste persone perché sono vittime innocenti della mafia e dei trafficanti di uomini. Sono stati letti solo i nomi di battesimo perché, come ha detto Bruno Palermo, volontario di Libera Crotone: “Ognuno di noi sente come propri familiari queste 87 vittime, come se avessimo perso qualcuno di famiglia.”
Successivamente sono stati letti i nomi delle 250 persone innocenti uccise in Calabria dalla ‘ndrangheta.
Come ha detto Don Ciotti: «La memoria deve diventare impegno, non parole di circostanza.»
Sito di Libera
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