“Uniti nel chiedere a gran voce interventi immediati e risolutivi”
“Ora che tutta l’Italia è stata dichiarata area protetta in considerazione dell’emergenza coronavirus, gli aiuti economici annunciati dal Governo dovranno essere estesi a tutto il Paese ed è necessario assicurare equo trattamento per tutte le regioni“. È quando ha dichiarato il Sindaco di Catanzaro Sergio Abramo in una note.
“La Calabria – prosegue – è storicamente il fanalino di coda in Italia e in Europa e il nostro sistema economico e sociale, già fragile, è a serio rischio default. Nel decreto di prossima emanazione dovrà, quindi, necessariamente essere presa in considerazione la specifica condizione in cui versa il nostro territorio”.
“Già in tempi non sospetti, – ha dichiarato ancora Abramo – nella seduta del Consiglio comunale dello scorso 26 febbraio, avevo espresso la forte preoccupazione per le attività economiche e i lavoratori calabresi costretti ora a fare i conti con una drammatica riduzione dei consumi e limitazioni stringenti alle attività a tutela della salute pubblica”.
“Oggi quel mio appello, – ha aggiunto il Sindaco – condiviso da tutta la giunta e l’assise comunale, diventa ancora più urgente e attuale. L’annuncio della Presidente della Regione, Jole Santelli, di voler costituire una task force per l’economia calabrese è il primo passo per un impegno che dovrà vedere tutte le categorie e le parti sociali unite nel chiedere a gran voce allo Stato interventi immediati e risolutivi”.
“La misura più forte, – evidenzia Abramo – che si apprende dalle indiscrezioni di stampa, sarebbe quella di sospendere i pagamenti di mutui, bollette e tributi per garantire liquidità alle imprese e favorire un maggiore accesso al credito. E ancora estendere la Cassa integrazione a tutte le categorie, oltre che predisporre un pacchetto sulle famiglie a cominciare dai congedi, vista la chiusura prolungata delle scuole“.
“Infine, – conclude – non bisogna tralasciare la situazione degli enti locali. I Comuni, già penalizzati dai tagli del Governo, rischiano di non poter rispettare le scadenze sui bilanci e andare in dissesto per le mancate entrate, un fattore che non può essere messo in secondo piano perché andrebbe a compromettere la gran parte dei servizi erogati ai cittadini”.