Inflazione alle stelle: il rincaro di burro, caffè e cioccolato mette sotto pressione le tasche degli italiani, con aumenti record nei prezzi al dettaglio e nei caffè al bar
L’inflazione in Italia continua a far sentire il suo peso sui consumatori, con aumenti significativi sui prezzi al dettaglio di alcuni prodotti alimentari di largo consumo. In particolare, a far registrare rialzi imponenti sono il burro, il caffè e il cioccolato, alimenti ormai simbolo di un rincaro generalizzato che pesa sulle famiglie italiane. Un’indagine congiunta di Assoutenti e del Centro di Formazione e Ricerca sui Consumi (C.R.C.) ha analizzato i prezzi di questi prodotti nelle principali città italiane, evidenziando un trend preoccupante.
Caffè: impennata dei costi a causa della crisi climatica
Il caffè, uno degli alimenti più amati e consumati in Italia, ha visto aumentare il proprio prezzo del 42,8% negli ultimi tre anni, con il costo medio che a fine 2024 ha toccato i 12,66 euro al chilogrammo, contro gli 8,86 euro del 2021. L’incremento dei prezzi è legato alla crisi internazionale delle materie prime, che ha colpito in particolare i paesi produttori di caffè come Brasile, Vietnam, Colombia, Costa Rica e Honduras. Le condizioni climatiche avverse, con periodi di siccità seguiti da forti piogge anomale, hanno ridotto notevolmente le produzioni, facendo schizzare alle stelle i prezzi dei chicchi di Arabica e Robusta sui mercati internazionali, arrivando ai livelli più alti dagli anni ’70.
Trieste è la città dove il caffè tostato è più caro, con un prezzo che supera i 14 euro al chilogrammo, mentre Catanzaro si distingue come la città più economica, con un costo di 10,36 euro al kg. Un’altra conseguenza di questa spirale di rialzi riguarda il prezzo delle tazzine di caffè al bar: a fine 2024, il costo medio di un espresso in Italia è salito a 1,21 euro, con un incremento del 18,1% rispetto al 2021. Bolzano guida la classifica delle città con il prezzo più alto, dove una tazzina di espresso arriva a costare 1,38 euro, seguita da Trento e Pescara.
Cioccolato e burro: rincari che non risparmiano nessuno
Oltre al caffè, anche il burro e il cioccolato hanno subito aumenti significativi, con ripercussioni dirette sul bilancio delle famiglie. Il rincaro dei prezzi di questi prodotti alimentari, che da sempre fanno parte delle nostre abitudini quotidiane, è il risultato di una combinazione di fattori legati alle difficoltà nella produzione e ai costi crescenti delle materie prime. Il prezzo del burro, ad esempio, ha visto un aumento che ha messo in difficoltà molte famiglie italiane, costrette a fare i conti con una spesa sempre maggiore per l’acquisto di questi beni di consumo.
Il peso dell’inflazione sui consumatori italiani
In un contesto di aumento generalizzato dei prezzi, le famiglie italiane devono affrontare un esborso maggiore per acquistare anche i beni di consumo più comuni. Nel 2024, il totale speso dai consumatori per l’acquisto di caffè espresso ha raggiunto i 7,26 miliardi di euro, con una media di 6 miliardi di tazzine vendute ogni anno in Italia. Nonostante i rincari, gli italiani continuano a non rinunciare a questo momento di piacere quotidiano, ma la crescente pressione sui prezzi sta influenzando le scelte di acquisto e aumentando il malcontento tra i consumatori.
LEGGI ANCHE: Catanzaro: il prezzo del caffè sale a 1,20€ dal 2 settembre