Sud Italia, i prezzi al dettaglio crescono più velocemente che nel resto del paese
L’Italia è un paese caratterizzato da forti differenze territoriali anche nel campo dei prezzi al dettaglio. Secondo i dati elaborati dal Codacons sulla base dei dati provinciali sull’inflazione diffusi dall’Istat, ci sono città dove i prezzi crescono molto più velocemente rispetto ad altre.
In particolare, Reggio Calabria e Catanzaro sono le città dove i prezzi crescono di più a marzo, con un tasso di inflazione del +5,9% annuo. Questo comporta un aggravio di spesa per le famiglie residenti di poco superiore ai 1.100 euro annui a nucleo, considerando la spesa media per consumi.
Tuttavia, il ribasso dell’inflazione rispetto ai mesi precedenti è solo una illusione ottica, determinata dal calo delle tariffe di luce e gas. Per i beni più acquistati dalle famiglie, come i prodotti alimentari e il carrello della spesa, i prezzi continuano a crescere a ritmi molto sostenuti, incidendo pesantemente sui bilanci familiari.
È interessante notare come queste differenze territoriali si riflettano anche nella spesa media per i consumi delle famiglie. Ad esempio, secondo i dati dell’Istat, nel 2020 la spesa media annua per i consumi alimentari delle famiglie del Nord Italia era di circa 3.200 euro, mentre nel Sud Italia era di circa 2.500 euro. Inoltre, la spesa media annua per i servizi era di circa 10.300 euro nel Nord Italia e di circa 8.600 euro nel Sud Italia.
Le differenze territoriali nei prezzi al dettaglio dipendono da diversi fattori, come la presenza di grandi catene di distribuzione, la concentrazione di produttori e fornitori, le politiche fiscali locali e la concorrenza tra gli operatori del settore. Ad esempio, alcune città del Nord Italia possono beneficiare di una maggiore presenza di grandi catene di supermercati, mentre in alcune zone del Sud Italia è più diffusa la presenza di piccoli negozi e mercati locali.
In ogni caso, è importante sottolineare come l’aumento dei prezzi al dettaglio possa avere un impatto significativo sulla situazione economica delle famiglie italiane, soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale. Per questo motivo, è importante monitorare costantemente l’andamento dei prezzi al dettaglio e adottare politiche volte a garantire la trasparenza e la concorrenza nel settore della distribuzione al dettaglio.
nflazione marzo Maggiore spesa a famiglia (in euro)
Genova 9,8% 2.136
Palermo 8,7% 1.727
Perugia 8,6% 1.975
Catania 8,5% 1.687
Bolzano 8,5% 2.259
Ravenna 8,2% 1.982
Milano 8,2% 2.226
Cagliari 8,1% 1.522
Messina 8,0% 1.526
Modena 8,0% 1.933
Torino 8,0% 1.840
Firenze 8,0% 1.866
Trento 7,8% 2.041
Bologna 7,8% 1.946
Livorno 7,8% 1.758
Bari 7,5% 1.301
Padova 7,4% 1.722
Venezia 7,4% 1.780
Roma 7,3% 1.709
Brescia 7,1% 1.872
Rimini 6,9% 1.667
Aosta 6,9% 1.708
Verona 6,8% 1.583
Campobasso 6,8% 1.245
Ancona 6,7% 1.332
Napoli 6,6% 1.335
Trieste 6,6% 1.532
Reggio Emilia 6,4% 1.547
Parma 6,4% 1.546
Catanzaro 5,9% 1.102
Reggio Calabria 5,9% 1.102
Potenza 4,8% 948