Conoscere un falegname è sicuramente un vantaggio, anche nell’era 2.0.
Attualmente i lavori manuali, nei quali è richiesta una altissima abilità pratica, vanno mano mano scomparendo.
Per fortuna c’ è chi in città, per lavorare non usa il computer, o il cellulare, ma la sue mani e tanta fantasia.
Il nostro protagonista, si chiama Vincenzo e vive nel quartiere Santa Maria.
Ci racconta che ha iniziato a creare con le sue mani, da quando era bambino, infatti sin da piccolo si appassiona al mestiere del falegname.
Ricorda che una delle sue prime creazioni è stata un gatto, interamente realizzata in legno, da lì in poi, affina sempre più la sua tecnica, e col passare del tempo diventa capace di concretizzare qualsiasi cosa trovi interessante.
Così questa passione nel tempo è diventata un lavoro a tutti gli effetti.
Il suo percorso è impegnativo, ma ricco di soddisfazioni.
Vanta realizzazioni degne di nota, ne ricordiamo alcune, ad esempio nel 1981 crea per la farmacia Giancotti, cinque elementi nuovi rispetto agli antichi mobili esistenti, risalenti al 1800.
Restaura altresì il portone esterno della chiesa di Pontegrande e così via.
Guardando da vicino il signor Vincenzo, si capisce che è una persona fiera di ogni sua opera, di ogni cosa che le sue esperte mani riescono a mettere insieme.
E poi, si nota che il lavoro mantiene giovani, perché non fa perdere la voglia di fare, un motivo in più per alzarsi presto la mattina.
Partito da Magisano, si dirige a Bolzano, poi a Torino e infine rientra nel Capoluogo.
La sua vita è un viaggio abbastanza lungo, fatto di creazioni e sculture.
Attualmente, ci racconta che trovare acquirenti non è semplice, perché le nuove generazioni preferiscono prodotti standardizzati, la sua è una clientela particolare, di nicchia.
Nonostante tutto, il lavoro va avanti, perché per fortuna c’è ancora chi apprezza la fattura pregevole, di prodotti realizzati da mani esperte che sanno accarezzare il legno dal verso giusto.