Dichiarazione dell’assessore agli affari generali, Danilo Russo:
“La proposta, varata dal Consiglio comunale, per l’introduzione di una cedolare secca per immobili diversi dall’uso abitativo è stata finalmente recepita all’interno della Legge di Bilancio. Catanzaro è stata la prima amministrazione in Italia ad aver approvato un atto di indirizzo che chiedeva al governo nazionale di introdurre una misura importante volta a favorire la ripresa dell’economia locale attraverso la diminuzione della tassazione a carico dei proprietari. Se da una parte registriamo gli aspetti positivi legati al recepimento della nostra iniziativa, portata avanti in sinergia con le associazioni di categoria, dall’altra la manovra contiene dei lati oscuri che sicuramente non vanno a vantaggio dei contribuenti. Se l’obiettivo era quello di scongiurare il rischio di un progressivo abbandono dei locali sfitti e di favorire il rilancio e l’apertura di nuove attività commerciali, la misura introdotta dal Governo sarà utile solo parzialmente. Contestualmente, si è dato il via libera agli aumenti di Imu e Tasi con il rischio di vanificare gli sforzi profusi per alleggerire il carico fiscale per proprietari e imprenditori.
L’aliquota al 21 per cento non è, inoltre, applicabile ai contratti stipulati nel 2019 qualora al 15 ottobre 2018 risulti già in essere un contratto non scaduto tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto anticipatamente rispetto al termine naturale. Un aspetto che limita i benefici previsti per il nuovo regime fiscale. Nonostante tutto, l’amministrazione Abramo continuerà a portare avanti il proprio impegno, condiviso con le associazioni di categoria, avendo come obiettivo quello di non aumentare le tasse per i cittadini, bensì di ridurle gradualmente. Una linea guida che ha caratterizzato il Comune di Catanzaro negli ultimi anni grazie ad una oculata gestione finanziaria che, a fronte dei sempre più crescenti tagli verso gli enti locali, ci ha consentito di mantenere inalterato il livello dei servizi senza incidere sulle tasche dei cittadini. Siamo d’accordo, perciò, con le associazioni di categoria che invocano una profonda riforma legislativa in senso liberale del settore immobiliare”.