Donne imprenditrici in Calabria: tra crescita e sfide di genere

donne imprenditrici
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I dati dell’osservatorio MpI di confartigianato imprese Calabria svelano il ruolo importante delle donne nell’economia regionale e le necessità di interventi per favorire la partecipazione e la conciliazione

L’imprenditoria femminile in Calabria sta attraversando una fase di crescita, con due trend positivi che delineano un futuro promettente per le donne nella regione. L’analisi condotta dall’Osservatorio MpI di Confartigianato Imprese Calabria rivela che le donne stanno emergendo come forza trainante in settori chiave: le occupate indipendenti e l’artigianato femminile.

La presidente del Movimento Donne Imprese di Confartigianato Calabria, Giuliana Furrer, sottolinea l’importanza di questo progresso, ma al tempo stesso evidenzia la necessità di ulteriori sforzi per affrontare le disparità di genere nel mercato del lavoro e promuovere una maggiore partecipazione delle donne nell’economia regionale.

Nell’ultimo anno, l’occupazione indipendente in Calabria ha registrato un aumento del +1,6%, dimostrando una crescita significativa, sebbene meno marcata rispetto agli uomini che hanno segnato un +10,4%. Nonostante ciò, la Calabria si posiziona al 92esimo posto su 233 regioni europee per il numero di donne imprenditrici e lavoratrici autonome, evidenziando la necessità di ulteriori progressi.

Le donne calabresi gestiscono circa un quarto delle imprese nella regione, di cui il 18% opera nel settore artigianale. L’artigianato femminile ha visto una crescita significativa, con un aumento del +0,9% rispetto all’anno precedente. L’analisi settoriale rivela che, sebbene ci siano incrementi in 18 settori diversi, in 17 di essi prevale ancora la presenza maschile.

Nonostante il trend positivo, occorre intervenire per migliorare la partecipazione al lavoro e la conciliazione dei tempi di vita“, sottolinea la presidente Furrer. La sfida rimane significativa, e i dati del 2022 indicano che, nonostante le buone performance in istruzione e formazione, persistono ancora disuguaglianze nei confronti delle donne.

Le donne calabresi continuano a mostrare eccellenza in termini di istruzione, con una percentuale del 58,0% di donne con almeno il diploma (25-64 anni), superiore al 55,1% degli uomini. Ci sono ancora aree di criticità, come la quota di Neet, giovani che non lavorano e non studiano, che risulta superiore di 0,7 punti alla quota rilevata per gli uomini.

L’analisi di confronto uomo-donna per gli indicatori associati al lavoro e alla conciliazione dei tempi di vita indica che ci sono ancora sfide da affrontare, con un tasso di mancata partecipazione al lavoro (+12,6 punti) e una quota di occupate sovra-istruite (+3,0 punti) a sfavore del genere femminile. Tuttavia, emerge una nota positiva con una maggiore quota di lavoratrici con possibilità di lavorare da casa (7,8% vs 5,6% degli uomini).

In conclusione, sebbene la crescita dell’imprenditoria femminile in Calabria sia un segnale positivo, è cruciale adottare misure concrete per superare le sfide ancora presenti e garantire un futuro più equo e prospero per le donne nella regione.

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