Agevolazione fiscale per salvaguardare i livelli occupazionali nelle regioni meridionali. Troppa burocrazia
In un lungo periodo come quello che stiamo vivendo, nel pieno di una pandemia mondiale, un’agevolazione fiscale sui contributi previdenziali per salvaguardare i livelli occupazionali nelle regioni meridionali, prevista nella nuova Legge di Bilancio, sembrava davvero una bella notizia.
Sembrava appunto.
Finché burocrazia e interpretazioni normative non hanno bussato alla porta.
“Tra mancate circolari attuative, recuperi retroattivi e possibili conguagli la situazione si sta impantanando” – dichiara il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara.
“Mai come in questo momento si dovrebbe remare tutti nella stessa direzione per ridurre gli effetti negativi determinati dall’epidemia Covid19, soprattutto in aree già caratterizzate da situazioni di disagio socio-economico. Ed in questa direzione – continua Ferrara di Unindustria Calabria – andava la fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno.
“In attesa che si sblocchi l’empasse venutosi a creare tra la Commissione Europea, il Ministero del Lavoro e l’INPS – commmenta il presidente Ferrara – tante piccole e piccolissime aziende rischiano di abbassare definitivamente la saracinesca. Per quanto soggette ad interpretazioni, normative tecniche come quella in questione non possono essere oggetto di tale rimbalzo di responsabilità. Queste situazioni generano inevitabilmente nella classe imprenditoriale un clima di incertezza e sfiducia che paralizza non solo le imprese del Mezzogiorno, ma scoraggia anche potenziali investitori”.
“Mi auguro – conclude Aldo Ferrara – che si possa presto venire a capo di questa sgradevole situazione al fine di ridare una boccata di ossigeno alle imprese del Sud e all’intero Mezzogiorno”.