Pnrr: Giorgetti sottolinea l’importanza del rispetto dei tempi
Giancarlo Giorgetti afferma con sicurezza: “Il successo del Patto di Stabilità dipenderà dalla nostra capacità di rispettare i tempi del Pnrr”. Affrontando una serie di questioni, dal Mes al Ponte sullo Stretto fino al Superbonus, il ministro dell’Economia ha ribadito le sue posizioni, confermando quanto precedentemente dichiarato al Giornale nell’intervista del 24 dicembre.
Il focus principale è stato sul Patto di Stabilità, e di fronte alle domande sulla sua valutazione rispetto alle regole precedenti, Giorgetti ha risposto definendolo un “compromesso”, con una valutazione più precisa che verrà effettuata in un secondo momento. Ha sottolineato che lo scomputo delle spese per gli investimenti strategici è solo parziale a causa del rifiuto di molti Paesi di aderire all’asticella più alta. Tuttavia, ha evidenziato che il successo italiano risiede nell’estensione dei piani di aggiustamento dei conti a 7 anni per coloro che rispettano il Pnrr, fornendo all’Italia un’importante flessibilità.
Il ministro ha sottolineato l’importanza di rispettare il Pnrr per garantire il successo del nuovo Patto, mentre ha anche evidenziato lo scomputo della spesa per interessi, considerando l’impatto dei tassi d’interesse più elevati che l’Italia dovrà affrontare nei prossimi 4-5 anni.
Quanto al Mes, Giorgetti ha chiarito che la mancata ratifica non è una reazione al Patto di Stabilità, ma piuttosto una constatazione della mancanza di progressi a livello europeo su questioni cruciali come Unione Bancaria, Mercato dei Capitali e assicurazione sui depositi. Ha sottolineato che non ha mai dichiarato che l’Italia avrebbe ratificato il Mes e ha evidenziato che il Mes non è né la causa né la soluzione del problema del debito italiano.
Infine, riguardo alla manovra, Giorgetti ha indicato che le modifiche apportate durante l’esame del Senato hanno migliorato complessivamente i saldi di finanza pubblica. Ha spiegato che lo sforzo è stato concentrato sul taglio al cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, cercando di aumentare le risorse disponibili per loro. Ha anche risposto alle critiche sulla destinazione dei fondi UE per Sicilia e Calabria al finanziamento del Ponte sullo Stretto, sottolineando modifiche nella spalmatura del finanziamento e giustificando il contributo del fondo di sviluppo e coesione delle regioni interessate.