A partire dall’1 febbraio 2022 tutte le altre attività commerciali e uffici dovranno effettuare il controllo del Green Pass per far accedere i propri clienti. Nella giornata del 21 gennaio 2022 il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato decreto in cui si indicano tutte le attività che restano esenti dall’effettuare questo tipo di controllo.
Ma cerchiamo di fare chiarezza!
Innanzitutto partiamo dal presupposto che per accedere alla maggior parte dei servizi i cittadini devono mostrare Green Pass che possa essere considerato valido. A tal fine, i cittadini devono mostrare certificato verde rilasciato: in seguito alla vaccinazione; dopo guarigione da Covid-19/Omicron; o dopo aver effettuato tampone dall’esito negativo. In questo ultimo caso l’esito negativo può riguardare un tampone effettuato nelle 72 ore precedenti se si è effettuato test molecolare. Ma può riguardare anche un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti se si è effettuato test antigenico-rapido.
Il Green Pass così ottenuto deve essere mostrato nei negozi, negli uffici pubblici, in banca, alle Poste e nei negozi. Il Green Pass non deve essere mostrato invece nelle attività in cui si vendono beni considerati essenziali, come neli alimentari per esempio. E non deve essere mostrato neanche in quelle attività dove si possono acquistare prodotti igienico-sanitari, dotati di dispositivo medico, e nelle farmacie.
Ecco come comportarsi: Green Pass/No Green Pass, questo è il dilemma!
Per soddisfare le esigenze alimentari e di prima necessità si potrà accedere senza certificato verde nei negozi alimentari e in quelli non specializzati ma con prevalenza di prodotti alimentari e bevande. Rientrano in questa categoria: ipermercati, supermercati, discount, minimercati e altri esercizi di alimentari vari. È da notare che senza Green Pass si può fare anche la spesa al mercato rionale e presso le bancarelle dei commercianti ambulanti.
Non servirà mostrare il certificato verde per acquistare farmaci o prodotti per la cura della persona in farmacie e parafarmacie.
Niente Green Pass neanche per i negozi di ottica e per esercizi commerciali specializzati nel commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici.
Il cittadino inoltre non deve mostrare il Green Pass nelle edicole all’aperto, o presso i benzinai. Questo vale anche per tutti i cittadini che vorranno acquistare combustibile per la casa, compresa la legna, pellet e cherosene.
Il Green Pass inoltre (naturale che sia così) non serve per andare in ospedale, nell’ambulatorio del medico di base e dal veterinario e anche per recarsi presso gli studi dentistici.
Nesun obbligo di mostrare il certificato verde per i cittadini che dovranno sporgere denuncia presso commissariato o presso una caserma; né per i cittadini imputati o testimoni in un processo.
Due disposizioni degne di nota
Anche negli esercizi commerciali e negli uffici dove non è previsto l’obbligo di mostrare il Green Pass, possono essere effettuati dei controlli a campione, secondo quanto prevede il nuovo Dpcm. Disposizione che ha fatto discutere e molto è l’obbligo di dover mostrare il Green Pass a partire dall’1 febbraio anche dal tabaccaio. C’è da dire che i tabaccai nel primo lockdown erano rientrati nelle categorie essenziali. Ora invece da parte del Governo questo cambio di passo. I tabaccai proclamano lo sciopero e il presidente nazionale della Federazione italiana dei tabaccai ha dichiarato il suo disappunto in una nota stampa.
Le dichiarazioni del presidente nazionale della Federazione Italiana tabaccai
“Nelle tabaccherie italiane entrano ogni giorno 13 milioni di persone, circa 250 per ogni rivendita. Sarà un vero problema controllare il green pass ad ogni cliente. Per questo speriamo che il Governo ci ripensi”. Ha dichiarato così il presidente Federazione italiana tabaccai Giovanni Risso.
“I tabaccai raramente hanno dipendenti ed inoltre per motivi di sicurezza non possono uscire da dietro il bancone. In queste condizioni chiedere ad ogni cliente di esibire il green pass sarà davvero problematico”. Spiega ancora Risso.
“Tutti ricordiamo bene che le tabaccherie sono sempre rimaste aperte anche nel pieno lockdown perché servizi essenziali per i cittadini. Utili le tabaccherie anche per pagamenti, ricariche, marche, valori e servizi amministrativi”. Ha detto ancora Giovanni Risso. “Imporre ora il green pass per entrare nelle 50 mila tabaccherie italiane – conclude Risso – sarebbe una complicazione ulteriore per la vita dei cittadini e per il servizio dei rivenditori di generi di monopolio. Speriamo davvero che decada l’obbligo di controllo del green pass”.
Lo sciopero indetto dai tabaccai per protesta
Nella giornata di ieri la Federazione italiana tabaccai ha deciso di disporre la chiusura delle serrande delle tabaccherie fino a data da destinarsi per protestare contro questa disposizione assunta dall’esecutivo centrale.
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