Il governo smentisce l’INPS: ‘L’età pensionabile rimane a 67 anni’

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Il governo interviene sulle polemiche dell’INPS: Durigon rassicura i lavoratori, ‘Nessun aumento dell’età pensionabile né dei requisiti per il pensionamento

Dopo giorni di polemiche e allarme tra i lavoratori, il governo interviene per fare chiarezza e spegnere le preoccupazioni: non ci saranno aumenti dell’età pensionabile né modifiche ai requisiti per il pensionamento. Lo ha confermato il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, in un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale.

Durigon: “Errore dell’INPS, non ci saranno aumenti”

“La nostra posizione è chiara: garantiamo che non ci sarà nessun aumento dell’età pensionabile o degli altri requisiti negli anni a venire”, ha dichiarato Durigon. L’intervento del sottosegretario arriva in risposta all’ondata di proteste scaturite da un errore dell’INPS, che nei giorni scorsi aveva modificato il proprio applicativo previsionale, inserendo l’aumento dei requisiti per accedere alla pensione.

Secondo Durigon, l’istituto previdenziale ha agito in modo indipendente, senza attendere alcun decreto ministeriale che autorizzasse tali modifiche. “L’INPS ha inserito erratamente questo aggiornamento, ma posso dire con certezza che per quanto ci riguarda l’età per la pensione di vecchiaia non salirà oltre i 67 anni, né dal 2027 né successivamente. Lo stesso vale per gli anni di contributi richiesti per la pensione anticipata”, ha assicurato l’esponente leghista.

L’età pensionabile e il legame con la speranza di vita

Durigon ha poi ricordato che esiste una norma che lega l’età pensionabile all’aumento della speranza di vita, la quale cresce progressivamente di anno in anno: “Nel 2024 si prevede un incremento di un mese, nel 2025 di due. Tuttavia, non abbiamo alcuna intenzione di far crescere l’età pensionabile oltre i 67 anni. Quando sarà necessario, interverremo per bloccare eventuali aumenti”.

Una rassicurazione ai lavoratori

Le parole del sottosegretario rappresentano una rassicurazione importante per i lavoratori, che nei giorni scorsi avevano manifestato preoccupazione per il possibile aumento dei requisiti pensionistici. La vicenda aveva scatenato reazioni dure da parte dei sindacati, che avevano denunciato l’ipotesi di un innalzamento dell’età pensionabile come un ulteriore colpo alle prospettive di chi ha già difficoltà a vedere la pensione come un obiettivo raggiungibile.

Un sistema da riformare?

Nonostante le rassicurazioni del governo, il dibattito sul futuro del sistema pensionistico italiano resta acceso. I sindacati continuano a chiedere riforme strutturali che garantiscano un accesso più equo e sostenibile alla pensione, con una maggiore attenzione alle categorie più vulnerabili e ai lavoratori con carriere discontinue.

La questione delle pensioni, dunque, non sembra destinata a chiudersi qui. Per ora, però, il governo ha ribadito il suo impegno a mantenere stabili i requisiti pensionistici, allontanando lo spettro di ulteriori aumenti e rassicurando milioni di lavoratori italiani.