Il divario nord-sud si conferma: reddito disponibile delle famiglie al Sud inferiore del 30%, con la Calabria ultima in classifica nonostante la crescita del PIL nel mezzogiorno
Le disuguaglianze economiche tra Nord e Sud Italia si confermano profonde, secondo l’ultimo rapporto Istat sui conti economici territoriali. Nonostante una timida crescita economica nel Mezzogiorno, il divario con il Centro-Nord rimane marcato, evidenziando una situazione di fragilità strutturale per le famiglie del Sud.
Il PIL cresce, ma le differenze restano abissali
Nel 2023 il PIL italiano è aumentato dello 0,7%, con il Mezzogiorno che ha registrato una crescita dell’1,5%, quasi il doppio rispetto alla media nazionale. Questi numeri non bastano a ridurre le disuguaglianze economiche: il Nord-Ovest resta al vertice della classifica con un PIL pro capite quasi tre volte superiore a quello della Calabria, che si conferma la regione più svantaggiata d’Italia.
Reddito disponibile: una forbice sempre più ampia
Le famiglie del Sud continuano a disporre di meno risorse economiche rispetto al resto del Paese. Il reddito disponibile per abitante nel Mezzogiorno è inferiore di oltre il 30% rispetto a quello del Centro-Nord, confermando una disparità che limita il potere d’acquisto e aggrava le condizioni di vita delle famiglie meridionali.
Le regioni agli estremi: Bolzano e Calabria
La provincia di Bolzano guida la classifica delle regioni più ricche d’Italia, seguita da Lombardia e Trentino-Alto Adige, che confermano il loro ruolo di locomotive economiche. Dall’altro lato, la Calabria occupa stabilmente l’ultima posizione, rappresentando il simbolo delle difficoltà del Sud. Persino l’Abruzzo, che tra le regioni meridionali vanta il PIL pro capite più alto, resta distante anni luce dai livelli del Nord.
Consumi delle famiglie: un riflesso delle disuguaglianze
Anche la spesa per consumi delle famiglie evidenzia il divario Nord-Sud. Le famiglie settentrionali spendono sensibilmente di più rispetto a quelle meridionali, a testimonianza di un maggiore benessere e di una maggiore capacità di accesso a beni e servizi.
Un futuro incerto per il Mezzogiorno
I dati Istat dipingono un quadro preoccupante per il Sud, nonostante i segnali di ripresa economica. Per ridurre le disuguaglianze territoriali, saranno necessari interventi strutturali e investimenti mirati che promuovano lo sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno. Senza una strategia incisiva, il divario tra Nord e Sud rischia di rimanere una ferita aperta nel tessuto economico e sociale del Paese.
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