“La Calabria di domani: le politiche sociali regionali e la riforma del welfare”, questo il tema dell’evento, organizzato dall’Ufficio per il partenariato della Regione, che si è svolto oggi pomeriggio nella sala verde della Cittadella a Catanzaro.
Gli argomenti trattati che hanno riguardato la progettazione delle politiche sociali in Calabria, lo stato dell’arte della riforma del welfare e del Terzo settore e gli strumenti di policy sociale messi in campo dalla Regione con il Por Calabria Fesr – Fse 2014-2020 sono stati introdotti dal portavoce del Forum Terzo settore Calabria, Gianni Pensabene il quale ha definito la programmazione “un’alleanza contro la povertà”.
“Al centro di tutto abbiamo posto la persona”. Lo ha detto il dirigente generale del Dipartimento regionale lavoro, formazione e politiche sociali, Fortunato Varone, in apertura del suo intervento. “La riforma della politiche sociali – ha proseguito – avviata in Calabria nel 2003 e attuata con i decreti di Giunta nel 2017, disegna una profonda trasformazione del sistema del welfare mettendo in discussione il precedente modello di assistenza sociale. La trasformazione è incardinata in due fenomeni: il mutamento del contesto socio-economico con cui i sistemi del welfare devono confrontarsi, a fronte di una riduzione delle risorse disponibili e della fragilità del quadro normativo, e la dimensione locale delle politiche del welfare. Pertanto – ha rimarcato – la sfida che la Regione vuole affrontare è una revisione strategica colta al cambiamento dell’offerta del sistema regionale integrato dei servizi. Serve però che l’amministrazione regionale e quelle locali, gli Ambiti territoriali, i soggetti erogatori e gli operatori siano tutti consapevoli e responsabili di questa nuova fase. Il percorso deve essere compiuto con la partecipazione di tutti coloro che materialmente svolgono i servizi. La Calabria ha grandi risorse in termini di professionalità e di solidarietà da spendere in questo settore. Pertanto, il senso del mandato affidato a questo Dipartimento – ha affermato infine Varone – risiede appunto nell’offrire a tutti i territori e alla regione nel suo insieme questa possibilità, mettendo gli uffici regionali e locali in condizione di costruire e di seguire questo percorso”.
Paola Rizzo, dirigente generale del Dipartimento regionale programmazione nazionale e comunitaria, è intervenuta sugli strumenti del Por Calabria 2014-2020 entrando nello specifico di due iniziative del programma operativo regionale “predisposte – ha sottolineato – attraverso scelte condivise e rappresentate con il pertenariato”, che riguardano lo stato di attuazione degli avvisi pubblici “reti territoriali per la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro” e “misure di welfare aziendale”.
Per il primo bando, già pubblicato e finanziato con 12.050.000 euro sono pervenute 24 domande in corso di valutazione. Ammontano invece a 7.500.000 di euro le risorse previste per la concessione di contributi per la realizzazione di misure di welfare aziendale.
“Le reti territoriali di conciliazione – ha dichiarato la Rizzo – sono finalizzate a promuovere un sistema integrato di azioni con la messa in rete di servizi e interventi per la partecipazione al mercato del lavoro delle donne con esigenze di cura di minori promuovendo l’integrazione di interventi a sostegno della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. L’obiettivo è anche quello di favorire un sistema integrato con lo sviluppo di reti territoriali e la costituzione di accordi territoriali di genere tra soggetti pubblici e privati”.
I soggetti ammessi alla costituzione della rete sono gli ambiti territoriali, i Centri per l’impiego, i sindacati, il Terzo settore, le associazioni; i destinatari sono le donne disoccupate e le lavoratrici con carichi di cura e assistenza di parenti e affini, con un’età compresa tra 0 e 14 anni. Il costo totale ammissibile non deve essere superiore a 350 mila euro per progetto ricadenti in un unico ambito e di 500 mila euro per progetto ricadenti in due o più ambiti.
“L’avviso per le misure di welfare aziendale – ha spiegato ancora la dirigente Rizzo -, per il quale è stato predisposto il bando, ha l’obiettivo di favorire una maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro e una più agevole conciliazione tra vita e tempi di lavoro. I beneficiari sono le imprese in forma singola e associata; è destinato a lavoratrici e lavoratori in maternità, in concedo per maternità o coinvolti in nuove forme di lavoro family-friendly e flessibile. Le spese ammissibili riguardano i costi del personale interno e l’acquisto di servizi”.
Il presidente dell’Anci Calabria, Gianluca Callipo, ha a parlato di “momento storico per tutti e anche per i Comuni che vedono sotto la loro gestione servizi importanti per la comunità come le politiche sociali e i sevizi nel campo socio-assistenziale. Il problema – ha aggiunto – non è la mancanza delle risorse mai i ritardi nella spesa. In tal senso come Anci siamo impegnati a supportare le Ammnistrazioni comunali e gli Ambiti per fare attività di programmazione. Siamo pronti al dialogo per avviare concretamente la riforma del welfare”.
Danilo Ferrara, presidente dell’Ordine assistenti sociali Calabria, ha evidenziato come “il welfare sia un tema pregnante per la categoria degli assistenti sociali. La Regione Calabria sta attraversando un passaggio epocale con la riforma del settore messa in atto. Bisogna però permettere agli assistenti sociali di entrare nel ciclo lavorativo”.
Claudia Fiaschi, portavoce nazionale del Forum del Terzo, settore ha posto l’accento sulle opportunità e sulle prospettive alla luce della riforma del Terzo settore italiano “che giudicheremo – ha affermato – dai suoi effetti sul territorio. Dovrà produrre una potenzialità di rinnovamento di un nuovo modello economico e sociale con una grande attenzione all’inclusione delle persone e alla riduzione delle disuguaglianze”.
Sul tema sono poi intervenuti poi Stefano Tabò, presidente Csv net, che è si è soffermato sul volontariato e il sistema dei Centri di servizio nella riforma del Terzo settore; Lorenzo Di Napoli, presidente Comitati di gestione, che ha anche parlato degli organismi territoriali di controllo e Gianni Romeo presidente Csv Cosenza, il quale ha messo in evidenza le ricadute della riforma del Terzo settore sulle organizzazioni del volontariato calabrese.
L’evento, promosso in collaborazione con il Forum del Terzo settore, l’Ordine degli assistenti sociali e la Rete dei Centri di servizio per il volontariato della Calabria, è riconosciuto dall’Ordine degli assistenti sociali per la formazione continua dei propri iscritti.