Evasione fiscale in Calabria: analisi e prospettive nella lotta all’infedeltà al Fisco
L’evasione fiscale in Italia ha raggiunto un primato negativo, e la Calabria si distingue come la regione con la percentuale più elevata di infedeltà fiscale, secondo uno studio condotto dalla Cgia di Mestre. I dati rivelano che nel 2023 sono stati evasi 2 milioni e 539mila euro, corrispondenti al 18,4% di indebita trattenuta dalle casse dello Stato rispetto agli incassi erariali. Tale cifra supera la media nazionale dell’11,2%, evidenziando una sfida significativa per la regione.
Il report sottolinea che, nonostante in Italia si sia verificata una diminuzione delle persone arrestate per violazioni penali di natura tributaria, il gettito recuperato attraverso la lotta all’evasione fiscale è in aumento. Nel 2022, l’Ufficio studi dell’associazione degli artigiani e piccole imprese veneta ha registrato 290 arresti, rappresentando una diminuzione rispetto al picco massimo del 2021 con 411 arresti.
Gli artigiani sottolineano che i risultati positivi nella lotta all’infedeltà fiscale sono stati ottenuti senza la necessità di inasprire le misure limitative alla libertà delle persone. Secondo la Cgia di Mestre, i progressi sono attribuiti a strumenti quali la compliance, ossia l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari, la fatturazione elettronica, lo split payment per chi opera con la Pubblica Amministrazione, e il reverse charge per le aziende, in particolare nel settore delle costruzioni.
La tendenza positiva nella riduzione dell’evasione fiscale in Italia è attribuita a strategie efficaci che non solo combattono l’infedeltà fiscale ma favoriscono la collaborazione volontaria nel rispetto degli obblighi tributari. Il coinvolgimento delle imprese, attraverso pratiche come la fatturazione elettronica e il reverse charge, dimostra che la trasparenza e la responsabilità contribuiscono a rafforzare l’integrità del sistema fiscale.
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