In Calabria il lavoro femminile è in crisi: l’85% delle giovani donne non cerca occupazione, la Uil propone misure urgenti per colmare il divario di genere e favorire una crescita economica
La situazione occupazionale femminile in Calabria è preoccupante. Secondo i dati recentemente diffusi dal rendiconto sociale regionale dell’Inps, le donne calabresi affrontano un mercato del lavoro caratterizzato da disparità significative, soprattutto in termini di accesso e retribuzione. La segretaria regionale della Uil, Maria Elena Senese, ha sottolineato l’allarmante divario di genere che caratterizza la regione, con un tasso di disoccupazione femminile che supera di gran lunga la media nazionale, in particolare tra le giovani e nelle fasce di età fertile.
Nel 2023, la disoccupazione femminile in Calabria ha raggiunto livelli allarmanti, con un tasso del 35% nella fascia d’età 15-24 anni, un dato che evidenzia le difficoltà delle giovani donne nell’ingresso nel mercato del lavoro. Ancora più preoccupante è il tasso di inattività, che tocca l’85,5% nella stessa fascia di età, uno dei più alti d’Italia. Questo riflette non solo la scarsità di opportunità occupazionali, ma anche l’assenza di politiche adeguate di supporto e formazione.
A fronte di questi numeri, un altro aspetto che emerge con forza è la disparità salariale tra uomini e donne. Le donne calabresi, infatti, guadagnano mediamente il 12-15% in meno rispetto ai colleghi maschi, un divario che si ripercuote in tutti i settori e livelli occupazionali. Le donne, inoltre, sono prevalentemente impiegate in settori poco remunerativi, come l’istruzione e l’assistenza sociale, mentre sono sottorappresentate in ambiti più redditizi come la tecnologia e le scienze. Questo squilibrio non solo limita le loro opportunità economiche, ma ostacola anche la loro crescita professionale.
Maria Elena Senese ha quindi proposto una serie di misure per affrontare le disuguaglianze e promuovere un cambiamento positivo. Innanzitutto, la segretaria ha suggerito l’istituzione di un Osservatorio regionale per la parità di genere, che si occupi di monitorare il divario occupazionale e retributivo e proponga soluzioni mirate. Un altro intervento fondamentale riguarda il potenziamento del welfare regionale, con il rafforzamento della rete di servizi per la famiglia, come asili nido pubblici e voucher per l’assistenza privata, per facilitare la conciliazione tra vita familiare e professionale.
La Uil propone anche incentivi fiscali per le aziende che assumono donne, in particolare nelle aree rurali e nei settori dove le disparità di genere sono più evidenti, accompagnati da sgravi contributivi per le imprese che adottano politiche di parità salariale e che implementano la Certificazione della parità di genere, un obbligo previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Per ridurre il gap di genere e incentivare la partecipazione delle donne nei settori più innovativi, la Uil propone percorsi di formazione mirati in collaborazione con università e imprese, soprattutto nelle aree della tecnologia, dell’ingegneria e delle scienze. Parallelamente, sarebbe utile l’attivazione di programmi di tutoraggio per le giovani studentesse, per indirizzarle verso carriere con alte prospettive di crescita e buone remunerazioni.
In questo contesto, la Uil sottolinea anche la necessità di incentivare il telelavoro e la flessibilità oraria, in particolare per le lavoratrici madri, come strumento per rendere il lavoro femminile più compatibile con le esigenze familiari. Le aziende che adottano queste misure dovrebbero ricevere vantaggi, creando un ambiente più inclusivo e favorevole per le donne nel mondo del lavoro.
Secondo la Uil, la parità di genere non è solo una questione di giustizia sociale, ma un fattore chiave per la crescita economica e sociale della regione. Offrire pari opportunità alle donne significa costruire una Calabria più forte, inclusiva e competitiva. La segretaria Senese ha concluso sottolineando l’importanza di sostenere l’imprenditoria femminile, con finanziamenti e microcredito per le donne che vogliono avviare nuove attività, specialmente in settori come il turismo e l’artigianato, che potrebbero rappresentare una risorsa per lo sviluppo economico regionale.
In sintesi, la Uil Calabria sta lavorando per colmare il divario di genere e creare un mercato del lavoro più equo, con misure che vanno dalla promozione dell’occupazione femminile nei settori ad alta crescita, al rafforzamento del welfare e alla creazione di politiche che favoriscano l’inclusione delle donne. La strada è ancora lunga, ma la volontà di cambiamento è forte.