La Calabria tra le regioni con il tasso di occupazione più basso

lavoro, calabria
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Secondo un’analisi condotta da Eurostat, in Calabria solo il 47% della popolazione lavora

Nel corso del 2022, il tasso di occupazione nell’Unione Europea ha toccato un traguardo senza precedenti, stabilendosi al 74,6%. questo successo non è uniformemente distribuito tra le varie regioni europee. Alcune aree geografiche hanno raggiunto percentuali eccezionalmente elevate, come evidenziato dall’89,7% nell’arcipelago finlandese delle Aland e dall’85,4% nel distretto della capitale polacca Varsavia. Allo stesso modo, le regioni di Utrecht nei Paesi Bassi e Stoccolma in Svezia hanno registrato un notevole 85,1% di occupazione. In netto contrasto, tuttavia, alcune regioni del Sud Italia hanno presentato tassi di occupazione inferiori alla metà della popolazione. Secondo un’analisi condotta da Eurostat, la Sicilia si è attestata al 46,2%, seguita da Calabria al 47% e Campania al 47,3%.

I dati evidenziano che oltre due quinti di tutte le regioni (pari a 102 su 242) hanno raggiunto o superato il 78% di occupazione, corrispondente all’obiettivo fissato per il 2030 per il tasso di occupazione dell’UE. Questi risultati includono tutte le otto regioni della Repubblica Ceca, le cinque della Danimarca, 36 delle 38 regioni della Germania (escludendo Brema e Düsseldorf), così come Estonia, Malta, tutte le 12 regioni dei Paesi Bassi e tutte e otto le regioni della Svezia. Eurostat ha basato la sua analisi sulla Nomenclatura delle Unità Territoriali per la Statistica (NUTS), concentrandosi sulle ‘NUTS 2’, che costituiscono le regioni di base per l’attuazione delle politiche regionali, a differenza delle NUTS 1, che rappresentano le principali regioni socioeconomiche, e delle NUTS 3, che indicano piccole regioni per analisi specifiche.

Tra le 242 regioni dell’UE prese in considerazione, 221 hanno registrato un incremento nel tasso di occupazione tra il 2021 e il 2022, con 123 di queste che hanno mostrato un aumento superiore alla media dell’UE (+1,5 punti percentuali). È significativo notare che tutte le regioni del Sud hanno segnalato tassi di occupazione inferiori rispetto alla media dell’UE, collocandosi al di sotto del 63,3%. Ad esempio, in Puglia il tasso è al 53,4%, in Basilicata al 57,3%, in Sardegna al 58,6%, nel Molise al 58,8% e in Abruzzo al 62,8%.

Questi dati indicano chiaramente l’esistenza di differenze regionali significative all’interno dell’UE in termini di occupazione e pongono l’accento sulla necessità di affrontare le disuguaglianze socioeconomiche attraverso politiche e strategie mirate. Mentre alcune regioni continuano a sperimentare progressi significativi, è fondamentale che l’UE adotti un approccio olistico per affrontare le disparità esistenti e promuovere un equo sviluppo economico e occupazionale in tutto il continente.

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