Non si placa il malumore dei lavoratori e dei sindacalisti riguardo la vertenza Abramo Customer Care. A rischio posti di lavoro nella azienda di call center legata alla famiglia catanzarese.
La crisi che ormai riguarda tante piccole e medie aziende si muove in uno scenario in cui è difficile ipotizzare soluzioni e mediare trattative.
Mancati investimenti infrastrutturali nella Regione hanno fatto sì che oltre ben 900 persone abbiano perso il posto di lavoro, negli ultimi mesi.
Lavoratori con famiglie da mantenere e che difficilmente ritorneranno a essere produttivi, almeno non in Calabria.
Si calcola che sono venuti meno 7 milioni di euro di stipendi. Se si pensa che sarebbero stati spesi nel territorio, ecco che la crisi di un’azienda riguarda tutta la regione.
A ciò si deve aggiunge che il Governo è totalmente assente e i lavoratori calabresi si sentono, ancora una volta, abbandonati al loro destino.
I sindacati sul piede di guerra
“La Calabria, sola ed afona, è di fronte ad una crisi senza precedenti. Il Governo, con il solo intento di distrarci dai problemi reali, ci convince che l’emergenza da affrontare è l’invasione straniera e nel silenzio dei mass-media nazionali, con i governi regionale e nazionale concentrati sulla propria sopravvivenza, in Calabria si consuma la più profonda delle crisi economica e sociale dal dopoguerra”. Lo dichiara Fabio Guerriero, segretario generale della Uilcom Calabria.
“È giunto quindi il momento di comprendere che su queste battaglie i Sindacati sono stati lasciati soli e, per non essere complici di siffatta indegna situazione, la UIL – COM si attiverà in sinergia con le altre organizzazioni Sindacali al fine di coinvolgere sul percorso di risoluzione della crisi tutta la deputazione nazionale e regionale calabrese per dare loro la possibilità di smentire questo nostro convincimento ed affinché, da subito, si apra un tavolo di crisi al Ministero dello Sviluppo Economico sulla questione lavoro in Calabria in generale e sulla vicenda Abramo in particolare.”
Richiesto un incontro con il Prefetto di Catanzaro per sensibilizzare i Ministri, dando comunicazione che si stanno preparando iniziative di mobilitazione eclatanti.
La Abramo Customer Care vede centinaia di posti a rischio per la contrazione delle commesse.
Abramo e TIM assenti ai tavoli di trattavive
È emerso che non saranno rinnovati 300 contratti a termine di dipendenti di Montalto Uffugo dovuto alle riduzioni di volumi del committente TIM che ha causato il dimezzamento del fatturato dell’azienda e conseguenti tagli del personale già a partire dal mese di luglio. Esuberi strutturali anche in altre sedi calabresi.
Pare che la Abramo Costumer Care non abbia aperto le porte al dialogo con i sindacati. Ma anche la TIM è stata assente ai tavoli di confronto. Viene da riflettere sul fatto che magari questa ultima potrebbe essere l’ago della bilancia in un momento tanto delicato per tante famiglie calabresi.
Dure anche le parole di Gianluca Gallo, capogruppo della CDL: “In particolare, senza riscontro è rimasta sin qui la richiesta di evitare il ricorso a nuovi contratti di somministrazione, per bilanciare il carico di lavoro in diminuzione, come pure l’ipotesi di attivare il Fondo di integrazione salariale su tutte le sedi nazionali, in modo da ridurre al minimo, spalmandolo su più persone e riducendo così al minimo l’impatto su chi, negli ultimi mesi, ha già patito pesanti conseguenze salariali.”
Annamaria Gnisci