La ‘ndrangheta è in agguato per mettere le mani sui fondi europei del Pnrr con il rischio, concreto, che le somme che arriveranno per il rilancio della Calabria vengano utilizzate per affossarla. Come evitarlo? “Serve un tavolo tecnico permanente tra il futuro presidente della Regione e tutte le associazioni datoriali e i sindacati. Noi faremo la nostra parte con un codice etico più stringente per allontanare ogni impresa in odor di mafia”. A parlare è il presidente della Cna Calabria, Giovanni Cugliari, secondo cui la priorità è garantire “una programmazione e una realizzazione veloce delle opere, e allo stesso tempo arginare la criminalità organizzata”.
Per fare questo, secondo il presidente regionale della Confederazione nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, sarà fondamentale un tavolo permanente con il futuro presidente di Regione: “Per due motivi: da un lato bisogna programmare velocemente l’utilizzo dei soldi del Recovery fund, avere un controllo sistematico sugli effetti reali, sulle tempistiche e sulla realizzazione delle opere; dall’altro bisogna capire insieme come riuscire ad evitare il più possibile che questi appalti cadano in mano a imprese in odor di ‘ndrangheta. Non dobbiamo essere sordi, ascoltiamo l’allarme che hanno lanciato la Dia e il procuratore Nicola Gratteri”.
Su quest’ultimo punto, in particolare, bisogna “lasciare da parte i personalismi – continua Giovanni Cugliari – e ascoltare umilmente il consiglio del procuratore di Catanzaro: confrontiamoci con le prefetture e le forze dell’ordine prima di assegnare i fondi”. “Avere un tavolo di monitoraggio continuo permetterà di tenere tutto sotto controllo e portare avanti progetti di visione futuristica e non localistica. Creiamo un patto per la Calabria: oggi la nostra regione è in una situazione di emergenza totale – conclude il presidente della Cna Calabria – ed è il momento di un serio rilancio per il quale dobbiamo unirci tutti insieme e fare ognuno la propria parte”.