La situazione dei lavoratori stagionali del nostro aeroporto è sempre più preoccupante. Ancora una volta sono i lavoratori a pagare il prezzo più alto di un cambiamento annunciato soltanto a parole nella gestione dell’aeroporto lametino da parte dell’attuale management, insediatosi a seguito della vicenda Eumenidi. È noto a tutti che la situazione attuale è innanzitutto frutto della fallimentare gestione Colosimo, ma è altrettanto vero che la nuova governance non sta facendo nulla per far dimenticare il passato. L’interruzione delle relazioni sindacali con Sacal e Sacal GH è l’epilogo di una vicenda che mostra, come tante volte abbiamo denunciato in questo anno e mezzo, una gestione dello scalo lametino che si sta rivelando inadeguata su tutti i fronti, sia rispetto alle politiche occupazionali sia rispetto alle scelte strategiche dello scalo lametino.
Le notizie degli ultimi mesi con i finanziamenti consistenti per gli scali di Reggio e Crotone, e il silenzio inspiegabile sulla nuova aerostazione lametina sono la dimostrazione della politica di Oliverio mirata solo al consenso sul territorio, ma cieca sulle reali esigenze della Calabria.
Esprimiamo ai lavoratori e alle loro famiglie, che vivono questi giorni che precedono le feste in una situazione di precarietà e incertezza, tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno. Per noi è prioritaria la tutela dei diritti dei lavoratori precari che da anni operano all’interno dello scalo lametino, garantendo servizi indispensabili nei periodi dell’anno con maggiori flussi turistici. Come hanno giustamente ribadito le organizzazioni sindacali nel documento congiunto, senza un accordo l’azienda avrà serie difficoltà per la prossima stagione estiva e anche per portare a termine quella invernale, con inevitabili contraccolpi sulla qualità dei servizi di un aeroporto con trend di crescita “a due cifre” dei flussi di passeggeri come quelli dell’aeroporto internazionale lametino.
I lavoratori stagionali hanno acquisito diritti che non possono essere calpestati in virtù di scelte aziendali poco lungimiranti e sulle quali la trasparenza della società, ancora una volta, presenta forti criticità. Parrebbe infatti che, anziché attingere al bacino di lavoratori stagionali che da anni prestano servizio nello scalo, la società avrebbe individuato nei mesi scorsi una società interinale attraverso la quale reclutare nuovi lavoratori. Una scelta ingiusta e lesiva dei diritti dei lavoratori precari ormai da anni.
Con senso di responsabilità, attendiamo le prime mosse e scelte che il nuovo direttore del personale, che è appena arrivato e che obiettivamente al momento è quello che ha meno responsabilità sulla situazione attuale, adotterà, auspicando una riapertura delle relazioni con le organizzazioni sindacali da parte della società. Stabilizzazione dei precari, trasparenza delle scelte della società, tutela dei diritti dei lavoratori sono punti fermi sui quali non possiamo fare sconti e in base ai quali continueremo a seguire nei prossimi giorni l’evolversi della vicenda.