In un contesto di rincari energetici che colpiscono duramente famiglie e microimprese, la calabria si trova in cima alla classifica con il 19,1% delle famiglie in povertà energetica
La povertà energetica in Italia è un fenomeno che colpisce sempre più famiglie, con un impatto devastante soprattutto nelle regioni meridionali. Tra le aree più vulnerabili, la Calabria si distingue per il triste primato: il 19,1% delle famiglie della regione vive in condizioni di povertà energetica, una percentuale che corrisponde a quasi 349.000 persone. La situazione nelle altre regioni del Sud non è molto migliore, con la Basilicata, il Molise, la Puglia e la Sicilia che seguono a breve distanza.
Questa condizione di disagio, che riguarda oltre 2,4 milioni di famiglie in tutta Italia, si traduce in abitazioni poco salubri, con riscaldamento inadeguato durante l’inverno e scarsa raffrescatura durante l’estate. Inoltre, gli abitanti di queste case subiscono anche bassi livelli di illuminazione e limitato uso degli elettrodomestici, aggravando ulteriormente la loro qualità della vita.
Secondo i dati raccolti dalla Cgia di Mestre, la situazione risulta particolarmente preoccupante per le piccole e microimprese italiane, che pagano l’energia a prezzi nettamente superiori rispetto alle grandi aziende. Nel primo semestre del 2024, il costo dell’energia per le piccolissime imprese ha raggiunto i 348,3 euro per MWh, oltre due volte e mezzo rispetto ai 131,6 euro per MWh pagati dalle grandi aziende. Questo divario, che penalizza pesantemente le microimprese, è particolarmente evidente in un contesto europeo dove i costi dell’energia per le piccole imprese italiane sono i più alti in assoluto, superando anche quelli di paesi come Germania, Francia e Spagna.
Le conseguenze di questi rincari energetici non si limitano al mondo delle imprese, ma si estendono anche alle famiglie. In totale, 5,3 milioni di persone in Italia hanno vissuto nel 2023 in condizioni di povertà energetica, un dato che testimonia l’impatto crescente delle bollette energetiche sulle fasce più vulnerabili della popolazione. La Cgia sottolinea come, nonostante un calo generale dei prezzi nel 2023 rispetto al 2022, i costi dell’energia sono nuovamente aumentati negli ultimi mesi del 2024, con impatti particolarmente gravi per le microimprese e le famiglie a basso reddito.
Il Rapporto OIPE e i dati della Cgia evidenziano la persistente difficoltà per le famiglie calabresi e meridionali in generale di far fronte a bollette energetiche sempre più esose. Le regioni che registrano i tassi più bassi di povertà energetica sono il Lazio, il Friuli Venezia Giulia, l’Umbria e le Marche, ma il dato medio nazionale, che due anni fa era pari al 9%, continua a crescere.
In questo scenario, le politiche energetiche a livello nazionale e locale dovrebbero concentrarsi maggiormente sul sostegno alle famiglie e alle microimprese, al fine di mitigare l’effetto dei costi energetici e garantire un accesso equo all’energia per tutti.