«Con gli altri presidenti delle Regioni del Sud abbiamo deciso di costituirci in un gruppo per avanzare proposte e richieste in materia di Recovery plan. C’è la necessità di suddividere in modo equo le quote relative agli interventi, tenendo in considerazione il fatto che le regioni del Mezzogiorno hanno urgenze che non rimangono all’interno dei loro confini, ma riguardano l’organizzazione dell’intero continente, dal momento che si tratta di progetti strategici che interessano l’Europa, come, ad esempio, il Ponte sullo Stretto». È quanto dichiara il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, al termine del vertice con i governatori Vincenzo De Luca (Campania), Vito Bardi (Basilicata), Michele Emiliano (Puglia), Donato Toma (Molise), Marco Marsilio (Abruzzo) e Nello Musumeci (Sicilia).
IL CONFRONTO
Durante l’incontro, i presidenti delle Regioni meridionali hanno anche parlato del raddoppio della linea ferroviaria Reggio Calabria-Bari e dell’alta velocità Reggio Calabria-Salerno, «due progetti – commenta Spirlì – che, insieme, consentirebbero la libera circolazione, in chiave moderna, delle persone in Europa».
Attenzione anche sul porto di Gioia Tauro, «che è stato – dice ancora il presidente calabrese – completamente dimenticato dal ministro De Micheli, malgrado non sia lo scalo di un piccolo comune della Calabria, ma il porto più importante del Mediterraneo e tra i più strategici d’Europa».
«Le proposte della Calabria, unite a quelle degli altri presidenti – conclude Spirlì –, andranno a formare un pacchetto di richieste precise al Governo nazionale, il quale, troppo spesso, così come quelli che lo hanno preceduto, dimentica le regioni del Sud privilegiando, a volte, nessuno».
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