Richiesta di aiuto e intervento post Covid lavoratori Legge Regionale 15/2008

cittadella regionale
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Riceviamo in Redazione e pubblichiamo la richiesta di aiuto rivolta alle istituzioni calabresi da parte di un gruppo nutrito di lavoratori appartenenti al bacino della Legge Regionale 15/2008.

«Spett.le Redazione, Preg.ma Presidente della Regione Calabria Jole Santelli, Preg.mo Assessore Fausto Orsomarso, siamo solo alcuni di un nutrito gruppo di lavoratori calabresi appartenenti al bacino della Legge Regionale 15/2008 (Piano di Reinserimento Occupazionale), che abbiamo deciso di scrivere per renderVi partecipi delle nostre difficoltà.

Da quasi 15 anni precari della Regione Calabria e da 10 in utilizzo presso gli Enti Utilizzatori, (Comuni), siamo “impiegati” a svolgere  mansioni diverse e diamo una grossa mano d’aiuto tenendo in piedi molti settori.

Purtroppo ci ritroviamo nel 2020 in una situazione molto precaria e instabile in quanto:

– timbriamo regolare tesserino prestando servizio per 6 ore giornaliere come veri lavoratori ma risultiamo essere disoccupati;

– non abbiamo alcun tipo di contratto lavorativo;

– non abbiamo contributi previdenziali neanche figurativi;

– non abbiamo assegni familiari;

– lavoriamo 120 ore mensili e percepiamo un sussidio di disoccupazione di € 926,00 suddiviso in 80 ore base per €595,93 e 40 ore integrative per €335,00 (dal mese di gennaio 2020, purtroppo percepito in maniera ridotta, soltanto circa 700€ mensili totali, pur lavorando 120 ore, perché la Regione inviava agli Enti somme ridotte e in dodicesimi). 

Non riusciamo a capire la motivazione di queste somme così suddivise, soprattutto in virtù delle tante penalizzazioni che ci ritroviamo sulle spalle.

Così facendo siamo costretti ad avere un ulteriore peso e penalizzazione, in quanto, ci tocca recuperare le ore integrative (2 ore per ogni singola giornata per 20 giorni mensili lavorati) riguardanti le ferie, malattia, permessi, visite specialistiche, lutti ecc…, e ad oggi, cosa ancora più grave, tutti i debiti accumulati per la pandemia che ci ha colpiti e bloccati nello svolgere attività lavorativa nei mesi di marzo e aprile e dove, ancora oggi, lo sono molti lavoratori che gli Enti non hanno fatto rientrare continuando così ad accumulare debiti.

Come detto all’inizio, sin dal Vostro insediamento abbiamo notato subito nei confronti dei lavoratori molta attenzione e sensibilizzazione, tanto che per questi due mesi di emergenza ci sono state liquidate le spettanze seppur ridotte, aiutando noi e le nostre rispettive famiglie, ma ad oggi ci viene chiesto di recuperare le ore integrative (molte, troppe… dalle 60 alle 100 ).

Ciò comporta che ogni singolo lavoratore deve prestare servizio ben oltre l’orario lavorativo e per lunghissimi periodi o addirittura il sabato e la domenica come suggerito da alcuni Enti per venirci incontro, ma questo venire incontro è alla fine sempre penalizzante in quanto come detto su siamo lavoratori già fortemente penalizzati da moltissimi anni.

Quindi confidiamo in tutti Voi, di trovare una soluzione per noi lavoratori della legge 15/2008 per quanto riguarda il sussidio e il recupero di tali ore non lavorate nei mesi di marzo e aprile, magari lasciandole in un periodo così delicato, a “fondo perduto”, aiutandoci così come si sta facendo con la Calabria “tutta” (vedi ottima iniziativa dei 120 milioni).

In un periodo così delicato e non usufruendo di altri tipi di benefici, sarebbe per noi e per le nostre famiglie, molto difficoltoso recuperare così tante ore.

Cosa ancora più urgente che Le chiediamo è quella di attivarVi per la tanta sognata storicizzazione e stabilizzazione in modo da darci dignità lavorativa e trasformare un futuro incerto in un futuro programmato per noi e per le nostre famiglie. Certi di un Vostro interessamento, porgiamo cordiali saluti.»