Le statistiche dei decessi sul lavoro nei primi 8 mesi del 2023
Mentre il 2023 si avvicina alla sua conclusione, l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Mestre lancia un campanello d’allarme per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro in Italia. I dati più recenti, provenienti da un’indagine condotta dal team di esperti dell’osservatorio, dipingono un quadro preoccupante, mettendo in evidenza una situazione che sembra non migliorare nel tempo.
Una delle principali problematiche emerse è la persistente mancanza di attenzione alla cultura della sicurezza da parte di molte aziende. Questa carenza si riflette negativamente nei numeri degli incidenti mortali sul lavoro, che purtroppo mostrano un aumento del 0,8% rispetto all’anno precedente. Questo dato allarmante indica la stabilità del problema, ma non ancora un’inversione di tendenza.
Il Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Mestre, Mauro Rossato, evidenzia come il rischio di morte sul lavoro sia ancora più alto per i giovani lavoratori. Infatti, coloro che hanno un’età compresa tra i 15 e i 24 anni affrontano un rischio praticamente doppio rispetto ai colleghi tra i 25 e i 34 anni, con una media di 20,9 incidenti mortali ogni milione di occupati, contro 11,8.
La situazione si aggrava ulteriormente tra i lavoratori più anziani, con l’incidenza più alta registrata nella fascia di età degli ultrasessantacinquenni (78,6) e nella fascia tra i 55 e i 64 anni (37).
Un altro aspetto preoccupante riguarda gli stranieri che perdono la vita sul lavoro, rappresentando il 20% delle vittime. Il rischio di morte sul lavoro per gli stranieri è notevolmente superiore rispetto agli italiani, con 40,9 decessi ogni milione di occupati, rispetto ai 19,4 italiani.
Le statistiche dei morti sul lavoro e degli infortuni in Italia nei primi otto mesi del 2023
Da gennaio ad agosto 2023, in Italia si sono registrate 657 vittime sul lavoro, di cui 500 in occasione di lavoro (+0,8% rispetto all’anno precedente) e 157 in itinere (-13,3% rispetto all’anno precedente). La Lombardia guida la classifica delle regioni con il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (85), seguita da Veneto (45), Piemonte (42), Lazio e Campania (41), Puglia (38), Emilia Romagna (36), Sicilia (32), Toscana (23), Abruzzo (17), Marche (15), Umbria e Liguria (14), Calabria e Friuli Venezia Giulia (13), Trentino Alto Adige (12), Sardegna (11), Basilicata (6) e Valle d’Aosta e Molise (1).
Il settore delle Costruzioni rimane il più pericoloso, con 72 decessi in occasione di lavoro, seguito dai Trasporti e Magazzinaggio (69), dalle Attività Manifatturiere (56) e dal Commercio (37).
Statistiche per genere ed età
Tra le vittime, 30 sono donne, mentre 18 hanno perso la vita nel tragitto casa-lavoro (in itinere). La fascia d’età più colpita dagli incidenti mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni, con 178 decessi su un totale di 500.
Denunce di infortunio in diminuzione, ma con alcuni settori in crescita
Le denunce di infortunio sono diminuite del 21% rispetto all’anno precedente, passando da 484.561 a 383.242. Questa diminuzione è particolarmente evidente nel settore della Sanità, con una riduzione del 71,4% rispetto all’anno precedente. Questo dato conferma l’effetto della “quasi” totale scomparsa degli infortuni legati al COVID-19 dalle statistiche.
Le denunce di infortunio più numerose provengono dalle Attività Manifatturiere (47.997), seguite da Costruzioni (21.413), Trasporto e Magazzinaggio (20.771), Commercio (19.909) e Sanità (18.864).
Le lavoratrici italiane hanno presentato 133.898 denunce di infortunio da gennaio ad agosto, mentre i colleghi uomini ne hanno presentate 249.344.
Infortuni tra i giovanissimi
Un dato allarmante riguarda gli infortuni tra i giovanissimi, con un totale di 30.868 incidenti rilevati fino ai 14 anni, corrispondenti all’8,1% del totale.
La zonizzazione a colori: rappresentazione grafica del rischio
L’osservatorio ha introdotto una nuova rappresentazione grafica chiamata “zonizzazione a colori” per fotografare il livello di sicurezza dei lavoratori in Italia. Questa rappresentazione utilizza una scala di colori per indicare il rischio infortunistico in diverse regioni italiane:
- Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.
- Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.
- Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.
- Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.
I dati rivelati dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Mestre sottolineano l’urgenza di un maggiore impegno nella promozione della cultura della sicurezza sul lavoro in Italia. La sicurezza dei lavoratori dovrebbe essere una priorità assoluta per tutte le aziende, al fine di ridurre il numero di incidenti mortali e infortuni sul lavoro.
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