Il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Prof.ssa Maria Chiara Carrozza, e il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa allo scopo di disciplinare una collaborazione utile al raggiungimento di finalità comuni mediante il sistematico monitoraggio ambientale, coniugando le potenzialità operative e tecnologiche del Corpo con le competenze scientifiche e di ricerca del CNR.
L’accordo, siglato presso la Sala San Matteo del Comando Generale della Guardia di Finanza, è frutto di un costruttivo e proficuo confronto tra le due parti, un’intensa collaborazione che prosegue da 20 anni e che ha introdotto importanti innovazioni sul piano tecnologico, organizzativo e gestionale per il controllo e la tutela del territorio e del mare, concorrendo alla prevenzione, alla scoperta degli illeciti, all’applicazione delle relative sanzioni e al contrasto ai pericoli per la salute umana e per l’ambiente.
L’accordo consentirà di attribuire maggior valenza scientifica alle evidenze acquisite durante le missioni di volo che prevedono l’utilizzo di sensori iper e multispettrali di ultima generazione. E rivestirà una portata strategica e determinante per le future attività della componente aeronavale del Corpo, permettendo l’effettuazione di interventi di controllo in forma integrata su specifici ambiti in linea con le rispettive mission istituzionali.
La Guardia di Finanza, che dispone di innovative tecnologie per l’osservazione qualitativa del territorio, grazie alle competenze scientifiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche potrà beneficiare di professionalità e know-how di eccellenza nel campo del telerilevamento, aumentando le proprie capacità di tutela degli interessi economico-finanziari nazionali ed europei. GdF e CNR intendono anche collaborare in Artico, presso la Stazione Dirigibile Italia, nell’addestramento del personale che svolge attività di ricerca nell’ambito del Climate Change delle aree polari.
L’efficacia dell’intesa sarà agevolata dalla capillare distribuzione sul territorio dei reparti di volo e navali del Corpo e dal patrimonio di risorse umane dell’Ente, che conta circa 8.500 dipendenti, di cui oltre 7.000 impegnati in attività di ricerca e supporto alla ricerca, con una rete scientifica costituita da 88 Istituti e 7 Dipartimenti, nell’ottica di fornire tecnologie e soluzioni capaci di rispondere ai bisogni emergenti, individuali e collettivi, fornire attività di consulenza al Governo e alle istituzioni su temi strategici, promuovere l’internazionalizzazione del sistema della ricerca. Tra i molteplici compiti assicurati dal CNR e le attività di ricerca di particolare rilievo in tale ambito, l’applicazione di modelli matematici, l’implementazione di software specialistici, di sistemi di intelligenza artificiale e di dispositivi elettronici avanzati, le applicazioni pratiche di telerilevamento da piattaforme aeree e satellitari.
L’esperienza nel contrasto al traffico illecito dei rifiuti maturata dalla GdF ha permesso di confermare il ricorso da parte delle organizzazioni criminali alle fatturazioni false, nell’ambito di operazioni svolte spesso con società amministrate da “prestanome”, causa di grave danno all’erario. E hanno, altresì, acclarato il ricorso alle società di intermediazione, deputate ad agevolare il contatto tra il produttore e lo smaltitore finale, che non avendo bisogno di particolari provvedimenti autorizzativi, rendono più complessi i controlli della tracciabilità dei carichi.
La Guardia di Finanza sviluppa l’azione a contrasto delle eco-mafie anche sul fronte dell’aggressione patrimoniale (penale e di prevenzione), allo scopo di colpirle nel cuore dei loro interessi economici, patrimoniali e imprenditoriali, e di salvaguardare la leale concorrenza tra gli imprenditori onesti della filiera ambientale.
Il Corpo, tramite l’osservazione aerea e marittima eseguita dalla componente aeronavale, può perseguire il reato-mezzo derivante dall’aggressione e dallo sfruttamento indiscriminato del territorio, con enormi rischi per la salute del cittadino e dell’ecosistema, e prevenire/reprimere il reato-fine, riconducibile ai rilevantissimi interessi economico-finanziari connessi, che minano la sopravvivenza delle realtà produttive che operano nel rispetto della legge.