Vivere da soli in Italia: le spese mensili raddoppiano

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Il costo della vita in Italia: le persone che vivono da sole affrontano spese quasi doppie rispetto alle famiglie, con aumenti sostanziali per cibo, abitazione, bollette e salute

Il costo della vita in Italia continua a pesare in modo significativo sulle famiglie e sugli individui, ma le disparità tra chi vive da solo e chi fa parte di una famiglia di più persone sono particolarmente evidenti. Un’analisi della Coldiretti, condotta su dati Istat, ha rivelato che gli 8,8 milioni di persone che vivono da sole affrontano spese mensili significativamente più alte, in alcuni casi quasi il doppio rispetto a chi vive in famiglia.

Una delle voci più impattanti del bilancio per chi vive da solo riguarda la spesa alimentare. La media mensile di un single per cibo e bevande si aggira intorno ai 337 euro, ben il 53% in più rispetto ai 220 euro spesi da ogni componente di una famiglia di tre persone. Questo divario è dovuto a diversi fattori: innanzitutto, le quantità di cibo acquistato spesso superano il fabbisogno di una persona, dato che i formati più piccoli o non esistono affatto o risultano essere più costosi rispetto alle confezioni standard, più adatte a una famiglia. Questo comporta non solo un aumento della spesa, ma anche un impatto sugli sprechi alimentari. Inoltre, una tendenza crescente, soprattutto tra i più giovani, è quella di acquistare piatti pronti o pasti da asporto, che sono più costosi e spesso meno salutari. Questi alimenti, infatti, sono frequentemente addizionati con additivi e conservanti che possono avere ripercussioni sulla salute a lungo termine.

Le difficoltà economiche per chi vive da solo non si limitano alla spesa alimentare. Per quanto riguarda l’abitazione, i costi sono significativamente più alti rispetto a chi condivide la casa con altri. Le persone che vivono da sole affrontano un aumento delle spese per l’affitto o l’acquisto di immobili, in quanto le abitazioni più piccole hanno un prezzo per metro quadrato superiore rispetto alle abitazioni più grandi, che di solito sono destinate a famiglie. Questo fenomeno si estende anche alle bollette: per un single, le spese per luce, gas e riscaldamento sono in media superiori del 156% rispetto a quelle di un componente di una famiglia di tre persone. L’uso dell’automobile, così come il riscaldamento domestico, sono altre voci che gravano maggiormente sul bilancio delle persone sole.

Il divario tra le spese di un single e quelle di una famiglia non si limita alle voci primarie di consumo. Le persone sole, infatti, sono anche più vulnerabili a difficoltà economiche e alle ripercussioni sulla salute. Un aspetto significativo è l’impatto che l’aumento delle spese alimentari può avere su chi ha risorse economiche limitate. Inoltre, la scelta di vivere da soli non è sempre una scelta, ma una conseguenza di fenomeni demografici come l’invecchiamento della popolazione, con un numero crescente di anziani che si ritrovano a vivere da soli e a fare fatica ad affrontare le spese quotidiane.

L’inflazione, sebbene moderata, continua a influire sul potere d’acquisto degli italiani. Secondo i dati Istat, a ottobre 2024 l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Un incremento che riflette principalmente l’aumento dei prezzi degli alimentari, sia lavorati che freschi, con i beni energetici non regolamentati che hanno subito una leggera attenuazione. L’aumento dei costi dei trasporti (da +2,4% a +2,8%) contribuisce a far lievitare ulteriormente la spesa quotidiana. Le famiglie, già provate dall’aumento dei prezzi, sono costrette a ridurre i consumi alimentari, con un calo dell’1,1% nelle spese alimentari nel 2024.

Le associazioni di consumatori, come Codacons, hanno più volte lanciato l’allarme riguardo all’incremento dei prezzi, in particolare per quanto riguarda gli alimentari. Secondo l’associazione, l’ulteriore aumento dei prezzi del cibo e delle bevande, che a ottobre ha registrato un +2,6% su base annua, è un segnale preoccupante per le famiglie italiane, già costrette a fare i conti con un aumento della spesa. In particolare, le famiglie con figli sono le più colpite, con un aggravio di spesa annuale che può raggiungere i 238 euro solo per i generi alimentari. Per questo, le associazioni chiedono un intervento a livello politico, con misure che possano sostenere i redditi delle famiglie e stimolare gli investimenti in settori vitali per l’economia.

L’aumento del costo della vita in Italia sta creando un divario sempre più ampio tra chi vive da solo e chi è parte di una famiglia. Se da un lato la solitudine porta con sé maggiori spese quotidiane, dall’altro le difficoltà economiche si sommano ai cambiamenti demografici che stanno modificando la struttura sociale del Paese. È fondamentale che le politiche economiche future prendano in considerazione queste problematiche, cercando di ridurre le disparità e supportare le famiglie e gli individui più vulnerabili.