La Metropolitana di superficie e il Ponte Sullo Stretto, ma dove sono le soluzioni per il territorio?
L’EDITORIALE – Oggi la Calabria sta vivendo una delle sue giornate più difficili a causa di un maltempo che non solo mette in evidenza le gravi problematiche legate alla sicurezza del nostro territorio, ma richiama anche l’attenzione su come vengono affrontate le grandi infrastrutture della nostra regione. Vivo a Catanzaro, la mia città d’origine, e mi sento direttamente coinvolto in questa situazione di emergenza. Le immagini che girano sui social e le esperienze vissute sulla mia pelle parlano chiaro: la Calabria è un territorio che, purtroppo, non è adeguatamente protetto, e ogni evento atmosferico estremo sembra mettere ancora più in evidenza le carenze strutturali. Oggi, nel cuore della tempesta, ho visto le strade trasformarsi in veri e propri fiumi impetuosi, con danni ingenti in molte zone della città.
Strade allagate e fiumare ingolfate: Catanzaro vive l’emergenza quotidiana
La gestione territoriale a Catanzaro, purtroppo, appare sempre più disattenta e deficitaria. Un esempio lampante della situazione si sta vivendo in Via dei Conti Falluc, dove l’acqua ha invaso la strada, ma la fiumara – che dovrebbe teoricamente smaltirla – non riesce a farlo. La causa principale? Una manutenzione praticamente assente e soluzioni inadeguate. Le immagini che circolano sui social parlano chiaro: sebbene la fiumara non sia piena, fortunatamente, in alcuni tratti è intasata, impedendo il corretto deflusso dell’acqua verso il mare e causando accumuli che sembrano non finire mai. Parliamo della strada situata accanto al letto del fiume: in condizioni normali, una pendenza naturale dovrebbe favorire il deflusso dell’acqua dalla strada, ma in questo caso sembra che quella pendenza non ci sia e in più sia stata compromessa. Il risultato è una situazione in cui l’acqua non trova sbocco e scende lungo la strada, creando enormi disagi per i cittadini, costretti a convivere con un’emergenza che potrebbe essere evitata con una gestione più attenta e tempestiva. L’impressione è che l’acqua non finisca nel letto del fiume come dovrebbe, ma segua un percorso a sé stante, come se gli scarichi non fossero sufficienti o non funzionassero correttamente (VIDEO).
La situazione si complica ulteriormente con la pista ciclabile, che anziché migliorare il flusso dell’acqua, sembra averlo aggravato. Gli spartitraffico, infatti, ostacolano il corretto deflusso delle acque piovane, compromettendo un sistema di drenaggio già precario. L’impressione è che questi ostacoli abbiano un impatto negativo sulla gestione delle acque, impedendo il naturale deflusso. A tutto ciò si aggiunge la scarsa manutenzione delle fiumare, di cui la Regione è responsabile, ma che non sembra essere adeguatamente monitorata. In un contesto del genere, l’emergenza dovrebbe essere affrontata con un intervento tempestivo e ben pianificato, per evitare che diventi una costante.
Ma questa emergenza non è un episodio isolato, né si limita alla mia città. La situazione che stiamo vivendo a Catanzaro trova un parallelo in altre città calabresi, come Reggio Calabria, dove le problematiche legate alla gestione delle infrastrutture e alla sicurezza del territorio sono altrettanto critiche. Il maltempo che flagella la regione rende evidente che ci stiamo confrontando con un territorio che non è stato messo in sicurezza adeguatamente, e che ogni nuovo evento climatico ci colpisce con una violenza sempre maggiore.
Metropolitana di superficie a Catanzaro: quanto è sicuro viaggiare su un tracciato vicino al fiume?
Nel frattempo, mentre affrontiamo questa realtà, il dibattito sulle grandi infrastrutture regionali continua a crescere. Mi riferisco in particolare alla metropolitana di superficie che si sta costruendo a Catanzaro. L’intenzione di migliorare la mobilità è certamente positiva, ma mi chiedo: sono state fatte tutte le valutazioni necessarie riguardo la scelta del tracciato? L’opera si sviluppa infatti molto vicino a un fiume, e questo mi fa riflettere. Di solito, un centro commerciale o altre strutture simili non vengono costruiti a ridosso di una fiumara per evitare rischi, quindi perché una metropolitana dovrebbe passare così vicina a una zona così vulnerabile? Mi sembra fondamentale capire se sono stati considerati tutti gli aspetti legati alla sicurezza strutturale, in particolare in caso di eventi meteorologici estremi o alluvioni, che potrebbero compromettere l’integrità dell’opera. La domanda è semplice: è stata davvero presa in considerazione la fragilità del nostro territorio? Prima di lanciarsi in progetti di grande portata, sarebbe essenziale garantire che il tracciato sia sicuro.
Investire nel Ponte sullo Stretto? Forse dovremmo prima pensare alla sicurezza dei nostri fiumi e strade
E poi c’è il Ponte sullo Stretto, un progetto faraonico che continua ad alimentare il dibattito. Il maltempo, la gestione disattenta del territorio, e la crescente vulnerabilità della nostra regione, mi portano a chiedermi: il Ponte va costruito ora, o dovremmo prima concentrarci sulla sicurezza di chi vive quotidianamente in Calabria? Il Ponte sullo Stretto è un simbolo di connettività, ma la priorità dovrebbe essere la messa in sicurezza delle strade, dei fiumi e delle terre che ci ospitano. Investire in un’opera monumentale come quella del Ponte non ha senso se non risolviamo prima le problematiche quotidiane che ci colpiscono, e che potrebbero, alla lunga, vanificare gli effetti positivi di un progetto così grande.
In Calabria, ci stiamo concentrando troppo su progetti faraonici e non abbastanza sulle necessità quotidiane di chi vive e lavora qui. La manutenzione ordinaria è fondamentale, e senza di essa rischiamo di trovarci davanti a danni economici e sociali che avremmo potuto evitare con una gestione più consapevole e attenta del nostro territorio. La sicurezza deve venire prima delle grandi opere, e questo è il messaggio che dobbiamo far arrivare a chi è chiamato a prendere decisioni. La Calabria ha bisogno di essere messa in sicurezza adesso, se vogliamo veramente guardare al futuro con speranza.
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