Niente acqua, niente bagni: disagi al concorso Formez presso Ente Fiera

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Giustizia a secco: centinaia di aspiranti giustizieri bloccati dalla mancanza di acqua

CATANZARO, 5 GIU 2024 – Una giornata memorabile, ma non per i motivi che ci si aspetterebbe, quella che ha visto centinaia di aspiranti Addetti al Processo presentarsi all’Ente Fiera di Catanzaro per la tanto attesa prova scritta del concorso promosso dal Ministero della Giustizia.

Sin dalle prime luci dell’alba, il quartiere Lido si è animato di candidati armati di penne, documenti e tanta, tanta speranza. Sebbene possa sembrare l’inizio di un comunicato stampa sulle operazioni di Gratteri, ci troviamo invece davanti a un articolo di Calabria Magnifica. Gli “aspiranti giustizieri”, invece di trovarsi solo di fronte alle austere mura dell’Ente Fiera, hanno ricevuto una sorpresa: la totale assenza di acqua corrente. Il comune, in una mossa che possiamo definire solo come tempismo perfetto, ha infatti deciso di interrompere l’erogazione idrica per “riequilibrare i serbatoi”, lasciando così a secco non solo i residenti, ma anche i 3.946 candidati che aspirano a un posto nell’Ufficio per il Processo.

Acqua, questo sconosciuto

L’avviso era stato dato regolarmente ieri sera dall’Ufficio acquedotto comunale: “Per riequilibrare i serbatoi a seguito dei picchi di consumo registrati, questa sera dalle ore 22.00 verrà effettuata la chiusura del serbatoio Stillo e del Serbatoio Corvo”. E fino a qui, nulla di strano. Ma la “riapertura prevista per le ore 7 di domani” si è rivelata una chimera. Per tutta la mattinata, l’acqua è rimasta un miraggio, lasciando i candidati a fronteggiare la dura realtà dei bagni chiusi. LEGGI ARTICOLO: Acqua, interruzione nella zona sud della città tra il 4 e 5 giugno

Senza bagno, senza dignità

La scena che si è presentata agli occhi dei partecipanti è stata a dir poco desolante. Immaginate centinaia di persone, molte delle quali arrivate da lontano, costrette a rinunciare ai servizi igienici. I racconti che ci sono pervenuti in redazione parlano di un disagio palpabile, di file interminabili davanti a bagni chiusi e di giovani che, pur di non abbandonare la sede del concorso, si sono rassegnati a una giornata di sacrifici.

La giustizia è cieca, ma non sorda

Il concorso, che ha attirato oltre 72mila domande, è una delle poche opportunità per accedere a un impiego stabile nel settore giudiziario. I posti disponibili nel Distretto di Catanzaro sono 150, mentre nel Distretto di Reggio Calabria sono 91. Un’occasione d’oro, insomma, che i candidati hanno affrontato con serietà e dedizione, nonostante le condizioni disumane. “Ci aspettavamo di dover affrontare una prova difficile, ma non pensavamo di doverlo fare in queste condizioni”, ha commentato un partecipante. visibilmente esasperato.

Siamo certi che, nonostante tutto, questi giovani conserveranno un “buon” ricordo della loro esperienza a Catanzaro. Dopotutto, un pizzico di ironia non guasta mai, soprattutto quando si tratta di mettere in evidenza le inefficienze che, troppo spesso, caratterizzano il nostro amato Paese.

E domani?

La speranza è che domani, per la seconda giornata di prove, l’acqua torni a scorrere e che i partecipanti possano affrontare la loro prova con la dignità che meritano. E magari, chissà, riusciremo a vedere un po’ di giustizia, non solo nei tribunali, ma anche nelle piccole cose della vita quotidiana.

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