Estorsioni: un cancro economico per Reggio Calabria

Estorsioni, 'Ndrangheta
Estorsioni, 'Ndrangheta

L’EDITORIALE

Per troppo tempo, numerosi imprenditori, in particolare quelli reggini, si sono trovati coinvolti nell’oscuro affare del “pizzo” alle organizzazioni mafiose. Questo fenomeno è diventato quasi un elemento consolidato nell’ambiente imprenditoriale, rappresentando una costante minaccia che grava sulle loro attività. Grazie all’operazione “Atto Quarto” contro la cosca Libri, De Stefano Tegano, si respira ora un’aria di rinnovamento, testimoniata da un incremento delle denunce negli ultimi mesi.

In questo contesto, è fondamentale esaminare le ragioni e le determinanti che spingono gli imprenditori a denunciare. Tali comportamenti hanno pesantemente influenzato, e continuano a farlo, la vita delle aziende locali e dei loro dirigenti. L’impatto non si limita alle implicazioni economiche, ma si estende a sfere sociali, culturali, politiche ed etiche. L’obiettivo del mio editoriale odierno è analizzare questa piaga che sta distruggendo l’economia della comunità e ostacolando la crescita della regione.

In Calabria, e in particolare a Reggio, gli imprenditori si trovano ad affrontare una duplice sfida. Da un lato, devono fare i conti con le crescenti richieste finanziarie dello Stato, che li considera una fonte inesauribile di tassazione. Dall’altro, devono resistere alle estorsioni perpetrate dalla ‘Ndrangheta, un male economico che mina le basi di Reggio Calabria e dell’intera regione. Queste azioni criminali non solo minacciano la stabilità economica, ma gettano un’ombra di terrore e incertezza che scoraggia gli investimenti e ostacola la crescita.

La situazione si ripercuote su tutto il territorio calabrese, scoraggiando gli investitori e riducendo le opportunità di sviluppo economico e di creazione di posti di lavoro. Questo circolo vizioso dell’estorsione indebolisce la base economica della regione, limitando le risorse disponibili per i servizi pubblici, l’istruzione e la sanità.

Inoltre, la connivenza tra alcune imprese e la ‘Ndrangheta mina la leale concorrenza, creando un ambiente economico distorto in cui alcune aziende ottengono un vantaggio sleale sulle altre.

Per debellare questo cancro economico, è essenziale un impegno congiunto delle autorità locali, delle forze dell’ordine e della società civile. La lotta contro le estorsioni e la criminalità organizzata deve essere una priorità, con un chiaro sostegno alle imprese coraggiose che decidono di denunciare. Solo così la Calabria potrà liberarsi dalla morsa dell’estorsione e intraprendere un percorso di crescita economica sostenibile e sviluppo sociale.

Oggi, si può percepire un’aria di rinnovamento, ma è fondamentale domandarsi quanto a lungo durerà.