Un anno di sfide e di sogni: riflessioni di fine anno da un imprenditore calabrese
Il fine anno porta con sé una strana alchimia: un misto di nostalgia per ciò che lasciamo alle spalle e di speranza per quello che ci aspetta. E, da imprenditore ed editore, questa data è per me un momento prezioso per fermarmi, osservare il cammino percorso e tracciare una rotta per il futuro.
Quando ho iniziato questo progetto imprenditoriale, nel 2015, mai avrei immaginato di raggiungere certi obiettivi. Il cammino è stato lungo e, sempre in salita: la politica non mi è stata amica, anzi, mi ha messo i bastoni tra le ruote. Non ho avuto nessun santo in Cittadella Regionale e nemmeno a Palazzo De Nobili. Da dove si muovono i bottoni, mi hanno sempre snobbato, ma questo non ha fatto altro che fortificarmi. Quello che ho fatto, l’ho fatto con le mie forze, senza mai ricevere soldi pubblici, e questo è motivo di orgoglio. Pazienza, questa è la Calabria e non è la Calabria che vorrei.
Il 2024 è stato un anno intenso, un anno di sfide, ma anche di piccole e grandi soddisfazioni. Come imprenditore, ogni giorno mi scontro con la complessità di fare impresa in una terra straordinaria come la Calabria, ricca di potenzialità ma spesso ostacolata da problemi strutturali. Eppure, ogni difficoltà affrontata non è mai stata un muro insormontabile, ma un’opportunità per migliorare, innovare e adattarmi.
Nel mondo dell’editoria, l’era digitale è un mare in tempesta che richiede capacità di navigazione e uno spirito intraprendente. Con Calabriamagnifica.it, abbiamo cercato di essere più di una semplice testata: un punto di riferimento per il nostro territorio, una voce che racconta la Calabria autentica, quella delle eccellenze e delle sfide quotidiane, ma anche quella dei sogni e delle opportunità.
Non è stato facile: i lettori sono sempre più esigenti, il ritmo delle notizie è incalzante e il mercato è competitivo. Ma è proprio in questo scenario che ho trovato una motivazione profonda: il desiderio di raccontare la nostra terra con onestà, passione e amore. La Calabria ha bisogno di narrazioni che la valorizzino, che ne mettano in luce le bellezze naturali, culturali e umane, ma che non si sottraggano dal raccontare anche i problemi da affrontare.
Questo anno mi ha insegnato tanto: la forza della collaborazione, l’importanza di ascoltare la comunità e il valore dell’innovazione. Abbiamo sperimentato nuovi formati, nuove idee, e siamo cresciuti insieme ai nostri lettori. Ogni feedback ricevuto, ogni messaggio di apprezzamento o critica costruttiva è stato un tassello per costruire qualcosa di migliore.
Ma il 2024 non è stato solo lavoro. Come tanti di voi, ho avuto momenti di riflessione personale. Mi sono fermato a pensare a cosa significa essere un imprenditore calabrese: è un privilegio, ma anche una responsabilità. Ogni decisione che prendo ha un impatto non solo sulla mia attività, ma anche sulle persone che collaborano con me, sulla mia famiglia e, in qualche modo, sulla comunità che cerchiamo di servire attraverso il nostro lavoro.
E ora, con il 2025 che bussa alla porta, il mio sguardo è rivolto al futuro. Ci sono progetti che non vedo l’ora di realizzare: nuove iniziative editoriali, nuove partnership, nuovi modi per raccontare la Calabria e per far sentire la nostra voce ancora più forte. Ma soprattutto, c’è un desiderio che porto con me: vedere questa terra splendere sempre di più, grazie all’impegno di chi, ogni giorno, lavora per migliorarla.
Alla vigilia di questo nuovo inizio, voglio rivolgere un pensiero di gratitudine. Grazie a chi crede nel nostro lavoro, a chi legge le nostre pagine, a chi ci sostiene e ci stimola a fare sempre di più. Grazie a chi, come me, ama profondamente questa terra e non smette di sognare un futuro migliore per la Calabria.
Il mio augurio per il 2025? Che sia un anno di coraggio e di cambiamento, di impegno e di speranza. Un anno in cui ognuno di noi possa fare la propria parte per costruire qualcosa di bello e duraturo.
Buon anno a tutti voi, con l’augurio di un 2025 ricco di soddisfazioni, serenità e successi. Noi, come sempre, ci saremo per raccontarlo.
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