L’Editoriale (satirico): «Furto fieristico e l’arte dell’accusa politica

La grande partita (film)
La grande partita (film)

Capellupo e Carpino Vs Riccio: «Basta speculazioni, si rivolga alle Autorità»

CATANZARO, 19 FEB 2024 – La recente vicenda del furto al Centro Fieristico Colosimo ha scatenato un teatrino di accuse politiche degno di una trama shakespeariana, con i nostri valorosi consiglieri locali nei ruoli principali. La pièce è stata una performance di virtuosismo politico, con tonalità tragicomiche, sotto le luci della ribalta mediatica.

In questo dramma, il protagonista principale è il consigliere Eugenio Riccio, che si è distinto nel ruolo dell’accusatore inflessibile, chiedendo al sindaco Nicola Fiorita di presentarsi in Procura come se fosse il testimone chiave di un episodio criminale di dimensioni epiche. “Chi governa una città deve assumersi le responsabilità, nel bene come nella cattiva sorte,” ha dichiarato Riccio, con un tono che avrebbe fatto invidia ai grandi drammaturghi della storia.

Dall’altra parte del palco, i consiglieri , Vincenzo Capellupo e Alberto Carpino si sono lanciati nella contromanovra, denunciando le dichiarazioni di Riccio come “farneticanti” e suggerendo che forse dovrebbe essere studiato addirittura come “caso psichiatrico”. Una trama avvincente, senza dubbio.

Catanzaro, gli infissi, la pista ciclabile, e l’ironia di Riccio

Il sipario si apre con Riccio che si pone retoricamente delle domande: perché il furto, definito “clamoroso”, è avvenuto proprio sotto la sua attenta amministrazione? Cosa può aver scatenato questa improvvisa ondata di cattiveria criminale? Forse gli autori di questa trama oscura stanno cercando di distogliere l’attenzione dal recente “fallimento” del sindaco Fiorita: la perdita di 1,5 milioni di euro per la pista ciclabile di Giovino. Ma sinceramente, chi si preoccupa davvero di una pista ciclabile quando gli infissi del Centro Fieristico sono sotto attacco, anche se al momento l’ombra delle fiere sembra essere lontana?

È evidente che gli scellerati criminali, o forse idioti di genio criminale, non possono tollerare che il sindaco Fiorita, dopo aver perso l’audace investimento della pista ciclabile a Giovino, abbia subito un altro duro colpo con il furto degli infissi. Forse gli autori del crimine sono dei ferventi sostenitori della mobilità sostenibile, e il furto degli infissi è la loro “strana forma di protesta” contro il rincorrere ciclistico di Giovino.

Riccio, con la sua raffinata ironia, sembra quasi suggerire che la città è immersa in un intricato dramma, dove i cittadini sono i protagonisti ignari e i criminali sono degli attori di una commedia grottesca. Ma, diciamocelo, il sindaco Fiorita non sarà certo distratto da questi attacchi, visto che è abituato a gestire sia il bene che la cattiva sorte della città.

Il riferimento di Riccio al dovere di chi governa una città di assumersi le proprie responsabilità aggiunge un tocco di sarcasmo, come se la gestione della città fosse un palcoscenico dove ognuno deve recitare la sua parte. Resta solo da chiedersi se il sindaco Fiorita riuscirà a risolvere questo intricato giallo criminale del furto degli infissi o se, in futuro, dovremo aspettarci ulteriori attacchi contro gli elementi più preziosi di Catanzaro.

Il ‘Caso psichiatrico’ di Riccio a Catanzaro

La pièce continua con Vincenzo Capellupo e Alberto Carpino che mettono in guardia Riccio, chiedendogli di rivolgersi immediatamente alle autorità se possiede informazioni importanti. Hanno persino suggerito che potrebbe essere il momento di studiare il caso come un “psichiatrico” dato il suo recente passato da amministratore.

Con acuto sarcasmo, i due consiglieri sembrano suggerire che la mente di Riccio potrebbe essere un campo di indagine più profondo di quanto si pensasse inizialmente. Forse il teatro politico di Catanzaro si sta trasformando in una pièce psichedelica, dove i personaggi si muovono tra le oscure vie della politica e della psichiatria.

Riccio, nel tentativo di sfuggire alle accuse, sembra catapultato in una dimensione surreale, dove il suo passato da amministratore diventa il centro di una trama più grande, quasi un thriller psichiatrico-politico. Che sia il momento di aprire una sessione di psicanalisi per comprendere le oscure motivazioni di questo “clamoroso” furto di infissi?

In questa spettacolare fusione tra politica e psichiatria, l’interrogativo sorge spontaneo: chi sono gli attori principali in questa pièce? Forse siamo tutti seduti in platea, spettatori inconsapevoli di uno spettacolo che continua a sorprenderci con colpi di scena sempre più surreali. Resta da chiedersi se Catanzaro sia pronta per questa insolita rappresentazione o se si trova ancora a cercare il copione per capire quale sarà il prossimo atto di questa tragicommedia cittadina. Pensavo di chiudere qua l’articolo ma non è finita arriva il colpo di scena.

Ripristino impianto e colpo di scena

Il colpo di scena arriva con l’annuncio del ripristino dell’impianto di videosorveglianza danneggiato, accompagnato dall’assessore alla Sicurezza, Marinella Giordano, che afferma: “È la prima risposta che andava data e subito. Siamo fiduciosi che sia fatta piena luce su un atto criminale e vigliacco.” Una risposta così tempestiva che fa venire in mente l’efficienza di James Bond, ma senza l’eleganza e il glamour.

In questo intricato dramma politico, ci troviamo a chiederci se sia realmente possibile capire cosa sta accadendo. Chi sono i veri eroi, chi sono i cospiratori, e chi è semplicemente vittima delle circostanze? Forse solo il tempo, o forse un regista molto esperto, potrà svelare i veri retroscena di questa storia avvincente e surreale, che continua a tenere la nostra comunità con il fiato sospeso.