L’EDITORIALE | Il silenzioso stridio delle Forze dell’Ordine

Suicidio, suicidi
Suicidio, suicidi

Alla ricerca di soluzioni per la salute mentale

L’EDITORIALE – La salute mentale delle forze dell’ordine è un problema sempre più urgente e preoccupante, come evidenziato dall’aumento dei suicidi all’interno di questa professione. L’ultimo tragico episodio si è verificato a Catanzaro, dove un assistente della Dia di 47 anni ha messo fine alla propria vita con un colpo di pistola. Questo evento sfortunato è solo la punta dell’iceberg di una realtà che necessita di attenzione e azione.

La verità dietro i numeri

I dati parlano chiaro: nel 2022 sono stati registrati 72 suicidi tra le forze dell’ordine, un aumento rispetto ai 57 del 2021 e ai 51 del 2020. Sorprendentemente, il numero di agenti che perdono la vita per suicidio è più del triplo rispetto a quelli che muoiono nello svolgimento delle loro funzioni. Un campanello d’allarme che non può essere ignorato.

Oltre la superficie: cosa sappiamo?

Molteplici fattori contribuiscono a questo drammatico scenario, ma uno dei più rilevanti è lo stress psico-fisico a cui le forze dell’ordine sono esposte quotidianamente. Questo stress intenso è una bomba a orologeria che mina la salute mentale di chi svolge il compito essenziale di proteggere la società.

Al di là della malattia psichiatrica

Contrariamente a un comune fraintendimento, la malattia psichiatrica non è l’unico catalizzatore del suicidio. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, fattori genetici, biologici, individuali e ambientali svolgono un ruolo cruciale. In aggiunta, si dovrebbero considerare gli aspetti sociali, economici e relazionali che possono influenzare la salute mentale di chi indossa una divisa.

Il peso dell’incarico

Gli agenti di polizia sono spesso i primi a giungere sul luogo del crimine, esponendosi a situazioni estremamente stressanti e traumatiche. La costante esposizione a queste circostanze, unite allo sforzo fisico di lunghi turni di lavoro, può avere effetti devastanti sulla psiche. La difficoltà di superare emotivamente tali esperienze è un carico che gli agenti portano quotidianamente sulle loro spalle.

Alla ricerca di soluzioni

Affrontare questa crescente crisi richiede un approccio olistico. È fondamentale sensibilizzare e educare sulle sfide della salute mentale nelle forze dell’ordine. L’implementazione di programmi di supporto psicologico, la promozione di un ambiente di lavoro sano e la rimozione dello stigma associato alla richiesta di aiuto sono passi cruciali.

In conclusione, è essenziale che la società riconosca la fragilità mentale delle forze dell’ordine e lavori attivamente per creare un ambiente che promuova il benessere psicologico. Attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di ridurre il numero di tragici eventi che segnano la vita di chi dedica la propria esistenza a proteggere gli altri.