L’EDITORIALE
In questo articolo esploreremo le diverse sfaccettature del carattere calabrese, analizzando le sue qualità e i suoi difetti, nonché i fattori storici, sociali e culturali che hanno contribuito alla sua formazione. Certamente, le immagini che diamo di noi calabresi spesso non ci favoriscono. In molti ci vedono come piagnoni, lamentosi, teatrali e, a volte, addirittura violenti. Ciò nonostante, il termine “calabrese” è spesso associato a connotazioni positive, come testardo, determinato, deciso e coraggioso.
Gramsci, ad esempio, sosteneva che i calabresi hanno un carattere temperato come l’acciaio, mentre Corrado Alvaro affermava che siamo in grado di essere primitivi e raffinati, patriarcali e avventurosi, taciturni e riflessivi, egoisti e generosi, appassionati e filosofici. Inoltre, la nostra forte sensibilità alla famiglia, all’onore e alla rettitudine sono valori che ci trasmettiamo tra generazioni.
Eppure, ci sono anche molte critiche nei confronti dei calabresi, come quella di essere bugiardi, ciarlatani e millantatori. Alcuni vedono in noi una carica di aggressività che può sfociare in un furore mistico. Inoltre, siamo spesso descritti come un popolo chiuso e duro, che si sente orgoglioso della propria indipendenza e rifiuta di inchinarsi a chiunque.
Ci sono anche problemi concreti che affrontiamo come popolo. La Calabria è la regione più povera d’Europa e, sebbene ci siano molte macchine di lusso e SUV nelle nostre strade, le nostre infrastrutture sono spesso dismesse e inadeguate. Le strade sono piene di buche, i monumenti storici sono spesso trascurati e il verde pubblico è scarso o addirittura inesistente. Inoltre, spesso ci guardiamo bene dal prenderci cura del nostro ambiente, nonostante la nostra bellezza naturale.
Il carattere calabrese è talvolta associato ad una mancanza di senso civico
Mentre alcune di queste critiche sono esagerate o sbagliate, dobbiamo anche riconoscere i problemi reali che abbiamo come popolo. Spesso tendiamo ad addossare la colpa dei nostri problemi ad altri, invece di assumerci la responsabilità e lavorare per risolverli. Inoltre, manchiamo di senso civico e di una vera cultura di cittadinanza, che prevede un senso di appartenenza e di responsabilità nei confronti della nostra comunità.
Invece di cercare una “identità” perduta o di lamentarci della nostra situazione, dobbiamo iniziare a prendere in mano le nostre responsabilità e lavorare per creare per migliorare il carattere calabrese, creare un futuro migliore per noi stessi e per le generazioni future. Questo richiede una maggiore attenzione all’ambiente, alla comunità e alla solidarietà, ma anche una maggiore onestà e trasparenza nella gestione della nostra politica e delle nostre risorse pubbliche. Solo in questo modo potremo davvero affermare la nostra identità e costruire un futuro migliore per tutti i calabresi.