La fuga dei talenti calabresi: un problema che cresce

Giovani, stazione, treno, partenza
Giovani, stazione, treno, partenza

L’EDITORIALE

Nel cuore della Calabria, si cela un problema che sta crescendo in modo allarmante: la fuga dei talenti calabresi verso l’estero in cerca di opportunità di lavoro e di un futuro migliore. Questo fenomeno è testimoniato da un numero impressionante: il 23,7% della popolazione calabrese, registrato all’AIRE (l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), è composto da giovani in cerca di prospettive al di fuori dei confini regionali. Ma cosa spinge questi giovani a cercare altrove ciò che sembra mancare nella loro terra d’origine?

In primo luogo, il problema principale è la disoccupazione e la mancanza di opportunità di lavoro di qualità nella regione. I giovani calabresi, pieni di talento e ambizione, si sentono costretti a cercare altrove le possibilità che il loro territorio di origine non può offrire. Questa situazione rappresenta una perdita significativa sia per loro stessi che per le loro famiglie, sia dal punto di vista affettivo che economico. La formazione di un giovane, come sappiamo, comporta un notevole investimento economico da parte delle famiglie, con costi che superano spesso i 100.000 euro. Vedere questi giovani costretti a lasciare la regione è un colpo duro per la Calabria e un segno che il suo futuro è in pericolo.

La radice di questa emergenza è chiaramente la questione del lavoro, che non solo manca, ma è spesso di scarsa qualità. La qualità del lavoro è intrinsecamente legata allo sviluppo di una regione e deve diventare una priorità per le politiche regionali ed economiche. È essenziale che si punti a utilizzare in modo efficace le risorse disponibili per migliorare la situazione.

In questa direzione, ci sono alcuni passi fondamentali da compiere per aiutare veramente le imprese a creare posti di lavoro di qualità. La crisi economica e la mancanza di lavoro devono essere affrontate con politiche attente ed efficaci che incentivino l’investimento e la crescita delle imprese locali.

Ma la questione non si limita al solo lavoro. È altrettanto importante recuperare i ritardi nei Livelli Essenziali delle Prestazioni per garantire ai cittadini calabresi l’accesso ai servizi fondamentali, come avviene nel resto del Paese. La possibilità di ricevere cure mediche di qualità nel proprio territorio è cruciale per porre fine ai “viaggi della speranza” che spesso comportano grandi disagi e sacrifici economici per i pazienti e le loro famiglie. Inoltre, questi viaggi fuori regione comportano una fuoriuscita di risorse che potrebbero essere impiegate per migliorare il sistema sanitario calabrese.

In conclusione, la fuga dei talenti calabresi è un problema che sta crescendo e che richiede una risposta immediata. La Calabria deve fare tutto il possibile per trattenere i suoi giovani talenti, offrendo loro opportunità di lavoro di qualità e servizi essenziali adeguati. Solo attraverso un impegno deciso nel migliorare la situazione economica e sociale della regione, la Calabria potrà garantire un futuro migliore per le generazioni future e arrestare la perdita di talenti che minaccia il suo sviluppo.