Lucio Battisti: un ricordo vivido in un sogno surreale
Era una mattina come tante altre, quando il mio iphone squillò con un messaggio che mi avrebbe cambiato la giornata e la vita. Era un invito da parte di Lucio Battisti, il grande genio della musica italiana, per una conversazione privata nella sua casa di campagna. L’emozione mi pervase all’istante. Maestoso nella sua straordinaria carriera musicale, il mio artista preferito stava aspettando proprio me per un’intervista esclusiva.
L’incontro magnifico
Mi trovai davanti alla sua villa, circondata da campi verdi e alberi maestosi. Il sole stava tramontando, tingendo il cielo di rosso e arancione mentre mi avvicinavo alla sua porta. Lucio Battisti mi accolse con un sorriso caloroso e un abbraccio sincero. Era esattamente come me lo immaginavo: capelli scuri e ricci, occhi profondi e un’incredibile aura di talento.
La sua casa era un rifugio di serenità e musica. Seduti in un salotto accogliente, cominciammo a parlare della sua ispirazione, dei suoi successi e dei momenti più significativi della sua carriera. Lucio raccontava le storie dietro le sue canzoni più celebri, e io lo ascoltavo rapito, desiderando di non dimenticare una sola parola.
Gli chiesi quale fosse la sua canzone preferita tra tutte quelle che aveva scritto, e con un sorriso malizioso, disse: “È come chiedere a un padre di scegliere il suo figlio preferito. Ognuna di queste canzoni è un pezzo del mio cuore.”
L’intervista si sviluppò in una conversazione intima, come se fossimo amici da una vita. Lucio condivideva con me le sue passioni, le sue ansie e le gioie della vita. Era come se il tempo si fosse fermato in quel momento, e il mondo esterno non esistesse più.
Il risveglio improvviso
Ma poi, improvvisamente, come accade solo nei sogni, tutto cambiò. Uno strano senso di irrealità prese il sopravvento. Guardai Lucio, che continuava a parlare con il suo sorriso caloroso, ma qualcosa non quadrava. Mi alzai in fretta e mi guardai intorno, cercando di capire cosa stesse succedendo. Lucio Battisti era morto nel 1998, eppure l’avevo appena intervistato.
Con un improvviso senso di terrore, mi resi conto che stavo sognando. Il mio incontro con Lucio Battisti, l’intervista, tutto era frutto della mia mente. La realtà stava rapidamente prendendo il sopravvento, e il sogno si sgretolava davanti ai miei occhi. Sentii una sensazione di perdita profonda mentre il mio amico virtuale si dissolveva in un’illusione.
Mi svegliai di soprassalto nel mio letto, il cuore ancora pieno di emozioni contrastanti. Lucio Battisti era ancora lontano, sepolto nei ricordi musicali e nella storia italiana. Ma quel sogno mi aveva dato l’opportunità di trascorrere un momento prezioso con lui, anche se solo nella mia mente. E mentre la realtà prendeva il sopravvento, portai con me quel ricordo di un incontro onirico con uno dei più grandi geni della musica italiana.
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