Una risposta alla presidente di Fininvest, Marina Berlusconi, che critica la tassa sugli extraprofitti delle banche
L’EDITORIALE – Nel corso dell’assemblea di Confindustria, Marina Berlusconi, la presidente di Fininvest, ha espresso una serie di perplessità riguardo alla proposta del governo di Giorgia Meloni di tassare gli extraprofitti delle banche. Mentre il suo parere è indubbiamente autorevole, vi sono ragioni valide per difendere questa misura come un passo nella giusta direzione per l’Italia.
Berlusconi ha sottolineato il suo disagio rispetto al termine “extraprofitto”, definendolo fuorviante e demagogico. Tuttavia, è importante notare che questa è una questione di semantica e che il termine “extraprofitto” non è estraneo al mondo della fiscalità. La differenza tra profitto normale e profitto extra può essere stabilita oggettivamente attraverso criteri ben definiti. Questo non deve essere visto come un ostacolo insormontabile, ma come un modo per garantire che le banche contribuiscano in modo equo alla società.
Inoltre, Berlusconi ha sollevato dubbi sul potenziale impatto costituzionale della tassa sugli extraprofitti delle banche. È importante notare che il Parlamento italiano ha il potere e la responsabilità di elaborare leggi che siano conformi alla Costituzione. Se ci sono preoccupazioni costituzionali legittime, possono essere affrontate e risolte attraverso il processo legislativo. Non dovremmo scartare una misura importante basandoci solo su possibili preoccupazioni costituzionali.
La preoccupazione principale di Berlusconi sembra essere che questa tassa renda l’Italia meno attrattiva per gli investitori stranieri. Dobbiamo considerare che una politica fiscale equa e sostenibile è fondamentale per l’immagine e la stabilità del paese a lungo termine. Le imprese che cercano di operare in Italia dovrebbero essere disposte a contribuire in modo equo, invece di cercare di evitare le tasse o di trarre vantaggio da regimi fiscali favorevoli. La tassa sugli extraprofitti delle banche può essere vista come un passo verso una maggiore equità fiscale e una distribuzione più equa dei carichi fiscali.
Infine, Berlusconi ha menzionato l’aumento dei tassi d’interesse deciso dalla BCE come un’altra preoccupazione per l’economia italiana. È importante sottolineare che la BCE prende decisioni basate su una valutazione accurata della situazione economica dell’area euro nel suo insieme, non solo dell’Italia. Le politiche monetarie della BCE sono progettate per mantenere la stabilità dei prezzi in tutta la zona euro, e a volte ciò può richiedere rialzi dei tassi d’interesse per evitare l’inflazione.
In conclusione, mentre le preoccupazioni di Marina Berlusconi meritano attenzione, la tassa sugli extraprofitti delle banche rappresenta un passo positivo verso una politica fiscale più equa e sostenibile per l’Italia. Dovremmo considerare attentamente i vantaggi di questa misura e lavorare insieme per affrontare le preoccupazioni legittime senza scartare un cambiamento necessario.